di Antonio Facchin
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Nonostante l’ultima edizione registrò più di un cambio di rotta a causa dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, e benché il direttore Alberto Barbera non abbia ancora sciolto le riserve, c’è grande aspettativa (e ne informa anche l’Ansa) per un’indimenticabile Mostra del Cinema di Venezia.
Qualche voce è infatti trapelata soprattutto sui nomi dei film e ospiti della prossima edizione – l’81ma – di una delle manifestazioni internazionale di arte cinematografica più autorevoli, in Laguna dal 28 agosto al 7 settembre. A partire dall’anteprima dell’ultimo film – e suo primo vero sequel – di Tim Burton, Beetlejuice Beetlejuice, “felice conferma dello straordinario talento visionario e della maestria realizzativa di uno dei più affascinanti autori del suo tempo” nelle parole di Barbera.
Il secondo capitolo dell’ormai classico fantasy-horror-comedy Beetlejuice- Spiritello porcello (1988), nelle sale dal 4 settembre per la Warner, riporta ben tre generazioni della famiglia Deetz a Winter River. Luogo in cui la vita di Lydia (interpretata da Winona Ryder), ancora perseguitata da Beetlejuice (sempre incarnato da Michael Keaton), viene nuovamente sconvolta quando la figlia Astrid (Jenna Ortega) rinviene il modellino della città chiuso in soffitta, dove trova aperta la porta dell’afterlife; con tutte le implicazioni del caso. Nel cast, oltre a Willem Dafoe e Danny DeVito, Monica Bellucci.
Altro sequel attesissimo sarà Joker: Folie à Deux di Todd Phillips, regista che vinse il Leone d’Oro nel 2019 con The Joker; incarnato ancora una volta da Joaquin Phoenix affiancato da una Lady Gaga che non deluderà alcuna aspettativa. Prima fra tutte quella di “raddoppiare” il delirio in un testa a testa.
Attesa anche Angelina Jolie nei panni della “divina” Callas nel biopic Maria di Pablo Larrain, altro regista habitué della Mostra del cinema che, per l’occasione, richiamerà al Lido Pierfrancesco Favino, Valeria Golino, Alba Rohrwacher: gli altri interpreti di un film sugli ultimi giorni parigini della più grande (ma al pari infelice) cantante lirica di sempre.
E se lo scorso anno fu protagonista di un “incidente” di percorso – che lo costrinse a rimandare l’uscita di Challengers – certa sarà quest’anno la presenza a Venezia di Luca Guadagnino con il nuovo Queer, l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo breve di William Burroughs, nonché racconto delle esperienze di vita di Lee, tra studenti universitari fuori sede, nei pub di una Città del Messico anni ’40 dove giunge da New Orleans per sfuggire alla giustizia, alla ricerca di una migliore conoscenza di sé che non trascura il ricorso alle droghe. Con un Daniel Craig, negli insoliti panni di un gay, che si innamora follemente di un uomo con cui condivide ogni tipo di “sballo”, impegnato in “scene di sesso ad alta probabilità di scandalo”.
Ma tra le superstar a Venezia potrebbero brillare anche Brad Pitt e George Clooney: due rodati faccendieri solitari, accomunati dall’essere stati assegnati alla stessa “delicata” impresa, loro malgrado, in Wolfs – Lupi solitari di Jon Watts; e Jude Law nel thriller di Ron Howard Eden al fianco di Ana de Armas, Sydney Sweeney e Vanessa Kirby, in una riflessione sui rischi del desiderio di cambiar vita a tutti i costi, fino al limite del possibile.
Gerard Butler e Al Pacino sono attesi invece per In the Hand of Dante di , che trattando del Padre della lingua italiana nel suo andirivieni per Regni Eterni, dall’Italia attinge anche parte del cast. Oltre a un cameo dell’italo-americano Martin Scorsese, nel nuovo film di Julian Schnabel recitano Sabrina Impacciatore, Claudio Santamaria, Franco Nero e Lorenzo Zurzolo; mentre Al Pacino sarà un collezionista d’arte internazionale in Modì, il racconto per immagini delle 72 ore parigine che hanno cambiato la vita di Amedeo Modigliani. Con Riccardo Scamarcio per il Modigliani bohémien di Johnny Depp e Luisa Ranieri nel cast.
Tra i film italiani presenti l’omonima serie Sky tratta dal best seller M. Il figlio del secolo di Andrea Scurati, che vede Luca Marinelli interpretare Benito Mussolini. E La grande ambizione, film tratto dall’omonima biografia di Enrico Berlinguer scritta da Andrea Segre che è anche sceneggiatore e regista del film; un ritratto del leader politico dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978, interpretato da un sempre sorprendente Elio Germano affiancato da Roberto Citran e Paolo Pierobon nelle vesti rispettivamente di Aldo Moro e Giulio Andreotti.
Elio Germano che compare anche nel cast di Iddu nel ruolo di un giovane Matteo Messina Denaro, poi incarnato da Toni Servillo; entrambi diretti dai siciliani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. Nel cast del film anche Barbora Bobulova.
Certa è anche la presidenza del concorso a Isabelle Huppert, e il Leone d’oro alla carriera che sarà assegnato a Sigourney Weaver.