Il Papa loda infermiere italiano alla radio spagnola. Anzaldi: “Perché non a Rai Vaticano (che paghiamo)?”

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Papa Francesco, reduce dall’operazione al colon che ha tenuto con il fiato sospeso i fedeli di tutto il mondo, ha rilasciato un’intervista alla radio spagnola Cope (che andrà in onda la prossima settimana) lodando un infermiere italiano che gli ha salvato la vita. La seconda volta che gli accade, rivela il Santo Padre, la prima fu nel 1957.

Stupisce come questo elogio a un infermiere italiano il Pontefice scelga di affidarlo a una radio spagnola anziché alla Rai, così come nel gennaio 2021 l’intervista esclusiva che egli rilasciò a Canale 5, snobbando di fatto il Servizio Pubblico. E stupisce a maggior ragione, viste le polemiche innescate dai vaticanisti della Rai contro la decisione dell’Amministratore Delegato Carlo Fuortes di tagliare la pletora di inviati che seguono il Papa durante le sue trasferte, fin dalle prossime tappe in Slovacchia e in Ungheria. Come sappiamo, Fuortes ha optato per un passo indietro lasciando tutto immutato e rinunciando così al taglio degli sprechi. Passo indietro che il Segretario della Commissione della Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) ha giudicato “un brutto segnale”.

Lo stesso Michele Anzaldi, su Twitter, che aveva già stigmatizzato la marginalità della Rai in occasione dell’intervista del Santo Padre a Canale5, ha commentato così la questione della radio spagnola Cope. “Qualcuno si chiederà perché Papa Francesco abbia scelto la radio spagnola per elogiare il lavoro di un infermiere di uno dei maggiori ospedali italiani? Qualcuno si chiederà perché non lo abbia fatto sulla rai, che ha addirittura una struttura dedicata (Rai Vaticano)?“.

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