Il Presepe 2020 ad Assisi: digitale, attuale, ecosostenibile e “diffuso”

Presepe 2020 ad Assisi
La Natività di Gesù, l’affresco di Giotto proiettato sulla facciata della Basilica di San Francesco (ph. Avvenire)

Diecimila metri quadrati di proiezioni a tema rese grazie all’energia rinnovabile. Un omaggio al femminile alla classe sanitaria impegnata in prima linea contro il Covid-19. Gli affreschi di Giotto in digitale, per sempre, per tutti online. Questo in breve il progetto Presepe diffuso presentato nei giorni scorsi ad Assisi e fruibile già a partire dalla festa dell’Immacolata, sul sito Il Natale di Francesco.

La Natività di Giotto esce dalla Basilica di San Francesco e si staglia sulla sua facciata

Come nella magia cinematografica, la Natività di Gesù dipinta da Giotto sembra uscita dalla Basilica di San Francesco, ascesa di un livello, per decorarne la facciata principale. Assisi, e soprattutto il resto del mondo, godranno in questo Natale “particolare” di uno dei più importanti quadri degli affreschi della Basilica Inferiore, proiettato sulla facciata Superiore. E, all’ingresso della Basilica Inferiore, di un abete bianco di tredici metri d’altezza offerto dall’assessorato all’agricoltura e foreste della provincia autonoma di Trento, addobbato con circa quarantamila led. Albero di Natale proveniente dalla selvicoltura sostenibile della Valle dei Mocheni, dove per ogni pianta tagliata ne viene piantata un’altra.

Presepe 2020 ad Assisi
(ph. Corriere dell’Umbria)

E come a far gli onori di casa, accanto a quella di San Francesco, una statua a grandezza naturale di un’infermiera, in luogo di un pastore: questo è solo il “cuore” del progetto che illuminerà anche la Cattedrale di San Rufino con l’Annunciazione di Maria. E molti altri luoghi simbolici di Assisi a dominarne la valle, di notte, come la Basilica di Santa Chiara, la Rocca Maggiore e Minore, Il Monte Frumentario, la Torre Civica della piazza del Comune, e tutte le strade del centro.

Presepe 2020 ad Assisi
L’Annunciazione di Maria sulla facciata di San Rufino

Il Natale di Francesco

Strade che saranno animate, il giorno di Natale, da ben cinquanta pastori a trasformare Assisi in una nuova Betlemme. Anche le immagini si animeranno: ogni 30 minuti, ogni giorno dalle ore 17 alle 22, il Presepe lascerà il suo spazio alle immagini degli interni dei due livelli della basilica, per la prima volta online, anche in orario di chiusura al pubblico. E a quelle dell’imponente operazione di restauro che l’ha interessata. Grazie alla riproduzione digitale di oltre diecimila metri quadrati di affreschi.

Giotto – San Francesco in estasi

Assisi città dei presepi

A Francesco Bernardone, più noto come Francesco d’Assisi – con Caterina da Siena patrono d’Italia – non dobbiamo solo un messaggio d’amore e fratellanza che, per la sua forza, ha varcato addirittura i confini del credo religioso in cui è nato. Spetta anche un primato letterario: il suo Cantico delle creature – o di Frate Sole e Sorella Luna – è la prima “poesia” in volgare della letteratura italiana. E l’invenzione del presepe che nel 1223, tre anni prima di morire, realizzò per primo a Greccio (cittadina in provincia di Rieti) dando forma plastica a uno dei principali simboli della Cristianità. Inaugurandone la tradizione e rendendo la sua patria “la città dei presepi”. Un simbolo che, non dimentichiamolo, rappresenta una famiglia in fuga in terra straniera per la sopravvivenza.

Fratelli tutti

Una citazione dalle Ammonizioni del Poverello dà il titolo alla terza e più recente enciclica di Papa Bergoglio ispirata, come tutto il suo ufficio, alla figura di San Francesco. Pubblicata lo scorso 4 ottobre, a cinque anni di distanza da Laudato si’, il Pontefice ha affrontato, in un documento sulla fraternità e l’amicizia sociale, la triplice crisi in atto: economico-finanziaria, ecologica e sanitaria. Da alcune riflessioni sulla pandemia è nato il suo personale invito per un urgente cambio di rotta.

Siamo tutti uguali

Nell’enciclica Fratelli tutti il Pontefice ha sottolineato come la pandemia ci abbia messi tutti di fronte alla realtà del “siamo tutti uguali”. E se da soli rischieremmo più facilmente di soccomberle, solo uniti possiamo sconfiggerla. Il Covid-19 ha solo accelerato un processo di cui, tuttavia, non è la causa. Quindi non basterà agire solo sul virus. E come è tipico del suo stile, il Pontefice non ha taciuto l’assoluta negazione di valori cristiani che c’è nel favorire la disuguaglianza, nel perpetrare politiche pseudo-nazionalistiche e xenofobe, strumentalizzando all’occorrenza proprio il secondo più importante simbolo della Cristianità: il presepe. Con una chiara denuncia anche della “cultura dei muri” che, oltre a favorire le mafie, lede il diritto di ogni essere umano di poter migrare per sopravvivere. Fenomeno, quello della migrazione, che può essere contrastato solo col migliorare le condizioni di vita in patria delle popolazioni che non hanno altra scelta che migrare.

Un abbraccio di luce e di nuova speranza

Così è stato definito il Presepe diffuso in una città che, vivendo prevalentemente di un turismo di cui è meta di livello internazionale, è stata messa letteralmente in ginocchio dalla pandemia. Nonostante ciò le più moderne tecnologie digitali le hanno consentito di restare al centro dell’interesse mondiale. Come con The Economy of Francesco, un’iniziativa di respiro internazionale che, dal 21 al 23 novembre scorso, ha riunito virtualmente, su invito di Papa Francesco, duemila giovani economisti e imprenditori “under 35”. Presentata dalla sindaca di Assisi Stefania Proietti, l’iniziativa – documentata in un sito web e diffusa in social streaming  – si è chiusa con un video-intervento del Pontefice incentrato proprio sui valori dell’enciclica Fratelli tutti.

Antonio Facchin

Fonti

Francesco d’Assisi in Treccani

Cantico di Frate Sole in Treccani

Il Sole 24 Ore, Papa, la nuova enciclica sulla fratellanza: dalla pandemia ci si salva insieme

The Economy of Francesco

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