Il segreto di Conte: le 142 nomine che gli garantiscono la sopravvivenza

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Luigi Bisignani sul Tempo illustra come il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, da settimane in agonia di consensi per via della criticatissima gestione Covid-19, riesca a garantirsi la sopravvivenza.

Profumo di defenestrazioni

Il segreto sono 142 nomine in sospeso “che vanno dal mondo delle Ferrovie (Trenitalia, Italferr, ecc.) al Poligrafico dello Stato, Invitalia, Consap e Consip e negli apparati più delicati dello Stato”. E ancora il rimpiazzo di due Ad cruciali: Alessandro Profumo (Leonardo) per i guai di Monte dei Paschi di Siena; e Fabrizio Salini (Rai), al traballante timone di un’azienda più che mai indebitata nonché trasformata in una “Babele”.

Tutte nomine, come evidenzia Luigi Bisignani, rinviate “scandalosamente” da cinque mesi, di quindici giorni in quindici giorni. Nomi? “Una girandola infinita, in una roulette russa tra pizzini e colpi bassi”, specchio delle divergenze in seno all’esecutivo Pd-M5s. Bisignani parla di coltellate e scannamenti sotto gli occhi del Sottosegretario Stefano Buffagni nell’ambito dell’ennesimo tavolo composto dal Sottosegretario grillino Riccardo Fraccaro, Antonio Rizzo (M5s), il dem Alberto Losacco ed Ettore Rosato di Italia Viva.

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Qual è il vantaggio di Conte in tutto questo? Cosa ci guadagna nel rinviare continuamente le nomine di cui sopra? Secondo Bisignani, “vuole tenere tutti sulla corda, e a Palazzo Chigi gira una voce: Conte non le autorizzerà finché non gli sarà garantito che suoi uomini fidatissimi o, comunque, ad immagine e somiglianza del suo accolito capo del Dis Gennaro Vecchione, vadano a occupare i posti vacanti o in scadenza nelle caselle più delicate dei servizi segreti e in quella del nuovo Comandante Generale dei Carabinieri“, incarico anch’esso in scadenza. Papabili candidati: Angelo Agovino e Teo Luzi.

A parere di Luigi Bisignani, Conte si sentirebbe più sereno in questi tempi difficili di emorragia di popolarità, con un uomo di sua fiducia al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, o con “barbe finte fedeli nei posti giusti”. Ma il Presidente della Repubblica Mattarella e i leader della maggioranza non hanno nulla da dire in proposito? E quelli dell’opposizione?

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