Illegittimità al concorso giornalisti Rai. Si valuta azione legale per inficiarlo

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Illegittimità al concorso giornalisti Rai: si valuta azione legale per inficiarlo. Lo segnala la testata Adginforma.it. L’avvocato Vincenzo Iacovino si è visto contattare da un nutrito gruppo di giornalisti. Alcuni hanno partecipato al suddetto concorso tenutosi il 10 ottobre 2020, altri invece non hanno potuto prendervi parte poiché “in quarantena o per precauzione sanitaria per pandemia da Covid-19”.

Questi ultimi si sono rivolti al legale lamentando “l’impossibilità di partecipazione per causa di forza maggiore, nonché l’assenza dell’anonimato nello svolgimento della procedura concorsuale“. A quanto pare, i test non sarebbero stati consegnati in busta chiusa come da regolamento.

Irregolarità durante lo svolgimento del concorso

E c’è di più. “In sede di identificazione dei candidati, inoltre, non sarebbe stato chiesto di abbassare la mascherina ai candidati al fine di accertare la corrispondenza col documento esibito. Non risulterebbero inoltre note le generalità dei volontari che si sono offerti di assistere alle correzione dei test in ogni regione e ciò anche al fine di valutare possibili incompatibilità.”

Sempre secondo Adginforma.it la commissione avrebbe omesso il controllo relativo all’utilizzo di smart watch, e alcuni quesiti sarebbero stati viziati da “illogicità” ed “errori grossolani”.

Infine “i giornalisti denunciano la disparità di trattamento in modo discriminante derivante, tra l’altro, dalla carenza di contestualità della prova rispetto a concorrenti di fede ebraica ed a donne in stato di gravidanza ritenuto a rischio“.

Azione legale per inficiare il concorso

L’avvocato Iacovino e la sua squadra di collaboratori sarebbero impegnati a valutare “un’azione legale per inficiare un concorso che già in partenza presenterebbe dei profili di illegittimità”. Non solo: sarebbe già pronta una richiesta di accesso agli atti della procedura concorsuale, “volta a verificare ogni requisito personale e professionale dei candidati ed ogni requisito dei componenti della Commissione anche in virtù delle linee guida del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica ritenute applicabili anche alla Rai”.

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