Iv, Rosato eletto segretario del Copasir. Boschi dirà addio alla Vigilanza Rai?

Maria Elena Boschi in lizza per la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai
L’onorevole Maria Elena Boschi (Italia Viva-Terzo Polo) in lizza per la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai

di Marco Zonetti

La nomina del deputato del Pd ed ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini alla presidenza del Copasir, Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, non è stata una sorpresa. Né tantomeno lo è stata la scelta di consegnare la vicepresidenza a Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia. Meno prevedibile invece – e foriera di possibili sviluppi interessanti – la decisione di affidare la carica di segretario del Comitato per la Sicurezza della Repubblica a Ettore Rosato, deputato di Azione-Iv.

Molti hanno sottolineato come la nomina di Guerini abbia rispettato la dinamica dell’accordo fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Accordo che prevede, al momento, l’assegnazione della presidenza del Copasir ai primi e quella della Vigilanza Rai ai secondi. E la carica affidata a Rosato parrebbe a questo punto allontanare l’ipotesi che la collega di partito Maria Elena Boschi possa strappare ai grillini, come si dice vorrebbe Matteo Renzi, la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai che resta ancora da costituirsi.

Come avviene per il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, secondo la prassi (ma non necessariamente secondo la legge) la presidenza della bicamerale che vigila sul servizio pubblico radiotelevisivo dovrebbe spettare all’opposizione, che tuttavia al momento in Italia è di fatto tricefala e divisa tra Pd, M5s e Terzo Polo (Azione-Iv). A conti fatti, dunque, essendo già stato premiato Il Terzo Polo – e più precisamente Italia Viva – con la segreteria del Copasir affidata a Rosato (presidente del partito fondato da Matteo Renzi), la scelta di Maria Elena Boschi come prossimo presidente della Vigilanza Rai dovrebbe essere divenuta meno plausibile.

Se è vero che la nomina di Guerini rientra nel succitato accordo Pd-M5s, la decisione di assegnare la segreteria del Copasir a Ettore Rosato (che ha ottenuto sette voti su dieci, quindi anche del Pd e del Centrodestra), potrebbe dunque rappresentare la fine dei “sogni di gloria” di Meb. Nei sondaggi il Terzo Polo si assesta infatti, nella migliore delle ipotesi, sull’8-9%, mentre il M5s è di fatto il secondo partito dopo Fratelli d’Italia. Difficile quindi che i 5 Stelle finiscano per rinunciare sia al Copasir sia alla Vigilanza Rai. E ancor più difficile, invece, che il Terzo Polo – e nello specifico Italia Viva – faccia l’asso pigliatutto.

Pure, se il Presidente pentastellato Giuseppe Conte brama ardentemente la Vigilanza Rai, il suo candidato Riccardo Ricciardi, a lui fedelissimo, non accontenta tutti quanti. A differenza della seconda scelta, ovvero Stefano Patuanelli. E, come ricorda bene l’AGI, “senza un accordo chiuso fra Terzo Polo, Pd e M5s, infatti, decisivi saranno i voti della maggioranza”. Maggioranza che, secondo i sospetti mai placati sui misteriosi voti dell’opposizione che hanno portato Ignazio La Russa alla presidenza del Senato, potrebbe “sdebitarsi” con il Terzo Polo favorendolo nella corsa alla Vigilanza Rai, oltre che nel caso della segreteria del Copasir appena dispensata a Rosato.

Ed è lo stesso Rosato a rivendicare per il Terzo Polo il diritto di prelazione riguardo alla Vigilanza Rai: “Faremo di tutto per spiegare e motivare questa richiesta in tutti i contesti che avremo a disposizione, senza urlare ma con la fermezza di chi pensa di non potere essere escluso dai ruoli di vertice che spettano alle opposizioni, in modo equilibrato”. E, malgrado la carica appena assegnatagli, rinfaccia: “La nostra esclusione dai vertici degli uffici di presidenza di Camera e Senato da parte di Pd e M5s è, francamente, inaccettabile“.

Riuscirà Maria Elena Boschi, e in ultima analisi Renzi, a impossessarsi della commissione che vigila sul servizio radiotelevisivo italiano? Vedremo. Sta di fatto che, a due mesi e mezzo dalle elezioni del 25 settembre scorso, la Rai è a tutt’oggi sprovvista di un organo di controllo parlamentare. Con buona pace di tutti, a quanto pare.