La leadership di Conte al vaglio del Tribunale: se non è iscritto al M5s non può esserne leader

Conte M5s Tribunale Lorenzo Borrè
Giuseppe Conte

La leadership di Giuseppe Conte, che attualmente detiene la guida del Movimento Cinque Stelle, è in bilico. Lorenzo Borrè, il capace e indomito avvocato romano che da anni popola gli incubi del M5s, avendo vinto tutte le cause più rilevanti relative ai ricorsi di esponenti pentastellati contro i vertici, in un’intervista al quotidiano La Stampa rilasciata a Jacopo Iacoboni rivela un non trascurabile dettaglio che mette in serio pericolo il futuro politico dell’avvocato del popolo.

Il quale risulta a tutt’oggi non presente nei registri degli iscritti al M5s, elemento che – com’è ovvio – gli proibirebbe di esserne leader. Ma com’è possibile? Leggiamo da La Stampa: “alla fine di luglio, mentre Giuseppe Conte nelle definizioni della politica declinava mestamente da ‘leader del M5S’ a ‘leader in pectore del M5S’, il Movimento ha spedito una mail all’Associazione Rousseau, ossia a Davide Casaleggio, nella quale chiedeva che il nome di Conte fosse iscritto nei registri degli iscritti al M5S. La risposta di Rousseau (aka Casaleggio) fu diabolicamente perfida, una risposta automatica del server, «non gestiamo più le liste»”.

Lorenzo Borrè Giuseppe Conte M5s Tribunale
L’avvocato Lorenzo Borrè

A tal proposito, l’avvocato Borrè ha accettato l’incarico di rappresentare legalmente un gruppo di iscritti e attivisti della prima ora residenti nel Napoletano (zona strategica per il M5s dalla quale provengono anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il Presidente della Camera Roberto Fico). Tali iscritti hanno presentato ricorso contro l’investitura dall’alto di Conte e contro la sua leadership, di fatto (e de iure) non valida se il Tribunale dovesse dar loro ragione. L’avvocato lo spiega con precisione: “Sul sito dedicato alle iscrizioni risulta che a tutt’oggi le nuove iscrizioni sono sospese e non ci risulta che Conte si sia iscritto ai tempi della piattaforma Rousseau [di conseguenza] se il Tribunale accoglierà l’istanza di sospensione cautelare si dovranno ripetere le votazioni“.

Votazioni che in caso di replica, qualora per l’appunto il Tribunale dovesse accettare l’istanza dei ricorrenti, dovrebbero – come sottolinea l’avvocato Borrè – “rispettare le indicazioni date dagli Stati generali, che certo non andavano nella direzione di una nomina del nuovo capo con una votazione a numero chiuso o, peggio, con candidato unico. In base a quale concezione della democrazia si è stabilita  la designazione di Conte come unico papabile?“. Qualcuno addirittura insinua che Beppe Grillo, del quale ricordiamo l’aspro contenzioso con l’ex Primo Ministro, possa aver previsto tutto e “gongolare”. Comunque sia, si preannuncia un autunno caldo nella “casa di carta” grillina.

error: Content is protected !!