“La Rai offese e forse mentì alla Vigilanza. Fare chiarezza”. Anzaldi alla Presidente Soldi sul caso Sinisi

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L’ex Ad Rai Fabrizio Salini e l’ex Presidente Marcello Foa

di Marco Zonetti

Dopo l’audizione in Commissione di Vigilanza Rai dei nuovi vertici, la Presidente Marinella Soldi e l’Amministratore Delegato Carlo Fuortes, nella quale è stato sollevato il caso di Nicola Sinisi, dirigente recentemente licenziato dopo aver accusato la Tv di Stato – sempre in Vigilanza – di aver dichiarato il falso alla Commissione, il Segretario Michele Anzaldi (Iv) scrive una lettera sulla vicenda.

La lettera è indirizzata alla Presidente Soldi, che recentemente ha acquisito – fra le altre mansioni – anche la gestione delle relazioni istituzionali. “Davvero si può pensare di andare avanti con risposte offensive per il lavoro ed il ruolo dei parlamentari?” scrive il Segretario della Vigilanza. “Se il giudice dovesse dar ragione a Sinisi, che succederà? Nel frattempo non sarebbe doveroso procedere con un cambio immediato nella gestione delle relazioni istituzionali? Le chiedo di valutare di occuparsi in prima persona della questione, sia per verificare cosa è successo in passato, sia per decidere come procedere in futuro. Difficile pensare di andare avanti così”.

E ancora: “Le chiedo di attivarsi per verificare in che modo negli ultimi anni sono state gestite dalla Rai proprio le relazioni istituzionali con la commissione parlamentare di Vigilanza, spesso umiliata con risposte ufficiali evasive, lacunose e addirittura, è la recente accusa di un alto dirigente dell’azienda, false. Non a caso da diversi mesi la questione è oggetto di discussione dell’ufficio di presidenza della commissione, al punto da richiedere la convocazione in audizione informale dei responsabili Rai dei rapporti con il Parlamento”.

Dopodiché Michele Anzaldi precisa: “Porto alla Sua attenzione, quindi, il gravissimo episodio dell’audizione al direttore Canone e beni artistici, Nicola Sinisi, che rischia di avere strascichi pesanti per il servizio pubblico. Lo scorso 22 giugno Sinisi, audito in commissione proprio pochi giorni dopo l’audizione dei responsabili delle relazioni istituzionali, ha lanciato pesanti accuse contro i vertici dell’azienda, dicendo che in risposta ad un’interrogazione parlamentare sarebbe stato dichiarato un “chiaro falso”. Sinisi ha detto che sulla vicenda del presepe dell’artista Marco Lodola tutti i passaggi aziendali erano stati effettuati, tutti i superiori erano stati informati e ha sostenuto di avere le carte di queste affermazioni. Difficile, peraltro, in un’azienda come la Rai pensare che le cose non siano andate così. Le invio per conoscenza il filmato (visibile in calce all’articolo, ndr)”.

“Chi ha mentito alla Vigilanza, l’azienda o Sinisi?” domanda, concludendo l’On. Anzaldi. “Ora a stabilirlo sarà il giudice del lavoro, visto che il caso sembra destinato ad avere un seguito di tipo giudiziario. In attesa che la magistratura faccia il suo corso, però, la nuova presidenza Rai cosa intende fare per ridare dignità alle relazioni istituzionali dell’azienda, in particolare nel rapporto con il Parlamento?”.

Alla vicenda del “presepe laico” commissionato all’artista Marco Lodola e profumatamente pagato ma mai esposto a Viale Mazzini, vicenda che innescò il “caso Sinisi” essendo quest’ultimo all’epoca Direttore Canone e Beni artistici Rai, dedicò varie puntate Pinuccio di Striscia la Notizia nel suo segmento Rai Scoglio 24. Qui uno dei video.

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