La Storia del Design su YouTube. Dal videosharing all’editoria digitale

YouTube
Stefano Pasotti (ph. Artribune)

La storia del design su YouTube: dal videosharing all’editoria digitale. Con delle autentiche playlist per far conoscere una delle nostre eccellenze alla conquista del mondo.

Versatilità e accessibilità: le cifre di YouTube

YouTube non è soltanto una comunità universale in cui condividere emozioni e ricordi legati a suoni e immagini, e un incredibile database di videosharing ricco di informazioni discografiche. È, sin dalla sua origine (2005), anche un luogo in cui chiunque, previa registrazione, può diffondere nel web il messaggio multimediale che ritiene meritevole di visione, nel bene e nel male. E proprio quest’interattività lo ha reso uno dei social media di maggiore successo.

In tempi di pandemia, grazie alla sua versatilità e accessibilità, YouTube è divenuto uno dei migliori socialmedia per la divulgazione. Abbiamo infatti già trattato di come abbia dato ampio spazio alla divulgazione della storia. E ciò da prima che i convegni non si potessero più svolgere in presenza. E abbiamo trattato anche di come, soprattutto ora, si presti a “ospitare” in diretta le inaugurazioni delle mostre.

Stefano Pasotti, storico del Design

Dal 2017 YouTube ha addirittura un canale utile alla conoscenza della storia del design: una delle eccellenze per cui noi italiani siamo noti in tutto il mondo, e una delle industrie nostrane più fiorenti. E usiamo il termine addirittura perché il design era mercato e cultura da elite. È diventato più “democratico” grazie a un’idea di Stefano Pasotti. Anzi, paradossalmente grazie a un infortunio occorso allora al giovane designer industriale – nonché docente di tecnologia dei materiali all’istituto d’arte applicata e design (IAAD) di Bologna e alla libera accademia di belle arti (LABA) di Brescia – che, costretto a interagire da casa con i propri studenti, ha pensato di creare delle playlist di “pillole” di storia del design (italiano e non) e video monografici sulle creazioni più famose. E sui loro autori, ultimo dei quali Enzo Mari, scomparso recentemente con la consorte, la critica d’arte Lea Vergine.

Oltre l’estetica

Video che esprimono il chiaro intento di andare oltre l’estetica, per far conoscere anche il materiale scelto e la sua lavorazione, che sono l’essenza della creazione di design. In un racconto che è fatto di competenza e di gusto per il dettaglio. Come Pasotti ha dichiarato recentemente ad Artribune: “Quando racconto ad esempio com’è stato realizzato lo scudo di Capitan America o come si realizzano i mattoncini Lego, lo faccio nei minimi particolari perché ho eseguito personalmente quelle lavorazioni”. E con un occhio sempre attento alla funzionalità dell’oggetto stilizzato. Tutti fattori che, in genere, sono surclassati da una doppia firma: quelle del designer e del fabbricante. E stile, materiali straordinari (e, come tali, scelti per la loro performance) e funzionalità trovano perfetta espressione nelle sue creazioni; almeno a giudicare da quanto si può apprezzare sul sito www.stefanopasotti.com.

Valentine per Olivetti by Ettore Sotsass

E la stessa attitudine nell’andare oltre la superficie Pasotti la esprime anche nel raccontare gli aneddoti che sono entrati a pieno titolo nella storia del design pur fuori dai libri di testo. Come quelli legati al rapporto di Ettore Sottsass con l’azienda Olivetti per la quale creò la macchina da scrivere Valentine, realizzata grazie al contributo di un tecnico. O di raccontare anche le difficoltà degli inizi della sua carriera per offrire una visione completa, non idealizzata, del design.

Valentine per Olivetti by Ettore Sottsass

Antonio Facchin

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