La7 dedica serata a Sidney Poitier. Anzaldi: “Rai assente dall’attualità”

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Sidney Poitier e Katharine Houghton in Indovina chi viene a cena?

di Marco Zonetti 🖋️

Sidney Poitier, scomparso ieri, venerdì 7 gennaio 2021, all’età di 94 anni, non è stato soltanto un celebrato attore hollywoodiano ma anche un autentico simbolo, essendo stato il primo afroamericano premiato con l’Oscar quale Miglior Attore Protagonista nel 1964 per il film I gigli del campo, per poi vincerne un altro onorario nel 2002, oltre ad altri numerosi riconoscimenti.

Poitier saliva alla ribalta degli Oscar dopo Hattie McDaniel, indimenticata Mami di Via col Vento, che otteneva l’Oscar come miglior Attrice Non Protagonista senza però potersi sedere in platea con gli altri candidati. Spianando però la strada all’attore scomparso ieri, e ad altri afroamericani come Diahann Carroll che in Tv interpretò per la prima volta una donna di colore che non fosse una cameriera e con una serie tutta sua, Julia; Dorothy Dandridge; e Halle Berry, la quale ringraziò tutti i nomi succitati quando vinse – prima donna afroamericana – l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista per Monster’s Ball nel 2002.

Ma quel discorso di Sidney Poitier dal palco degli Oscar, quel discorso nel quale egli denunciava coram populo che ci era “voluto molto tempo” perché uno come lui, “nero”, potesse brandire la statuetta da protagonista, rappresenta uno dei momenti più emblematici di Hollywood e della Storia. La vittoria non solo personale, ma di un’intera comunità, che lo rendeva per sempre un’icona.

Così come lo rese un’icona il film Indovina chi viene a cena?, nel quale l’attore interpreta il promesso sposo della figlia bianca di una coppia – Spencer Tracy e Katharine Hepburn – di liberal americani bianchi (oggi in Italia verrebbero definiti “radical chic buonisti”), le cui convinzioni vacillano nel momento in cui si vedono piombare in casa un futuro genero nero. Rifiutato paradossalmente dalla governante di colore della famiglia, che – più realista del re – commenta con disprezzo che “la casa si riempirà di neri”.

Un film pietra miliare e ancora all’avanguardia che ieri, in omaggio a Poitier, è stato trasmesso da La7 in prima serata, con un buon riscontro di pubblico malgrado la frequente riproposizione su quello stesso canale. La Rai pagata dal canone? Ancora una volta non pervenuta.

Sull’argomento ha commentato il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), sui social network. Sottolineando i buoni ascolti di In Onda (che precedeva il film) con ospite Matteo Renzi, programma nel quale si è parlato di vaccini, pandemia, Quirinale, l’On. Anzaldi ha dichiarato: “Ancora una volta, come su Sidney Poitier o sulla mafia con lo speciale di Giletti, a fare informazione è la Tv commerciale, che ci guadagna pure. La Rai assente sull’attualità, in particolare in queste Feste: perché continuare a pagare il canone?“.

Sull’assenza della Rai per quanto riguarda l’attualità, lo stesso Matteo Renzi ha fatto notare come, riguardo per esempio alle Elezioni Suppletive di Roma previste per il 16 gennaio prossimo, “nessuno sa che si vota”, anche perché l’argomento pare del tutto ignorato dal Servizio Pubblico, a differenza di La7 che ieri – in odore di violazione della Par Condicio – ha invitato a Coffee Break Cecilia D’Elia, la candidata del Pd.

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