La7, Di Maio a In Onda. Aprile-Telese dimenticano “Mai con partito di Bibbiano”

Luca Telese, Luigi Di Maio e Marianna Aprile a In Onda su La7
Luca Telese, Luigi Di Maio e Marianna Aprile a In Onda su La7

di Marco Zonetti 🖋️

In Onda, talk show di La7 condotto da Marianna Aprile e Luca Telese, ha avuto ospite nella puntata di ieri, giovedì 11 agosto 2022, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio candidato alle prossime elezioni con Impegno Civico, da lui fondato assieme a Bruno Tabacci sotto l’egida della discussa ape che troneggia nel simbolo.

Nel corso della puntata, Aprile e Telese hanno più volte sottolineato l’evoluzione politica di Di Maio, o meglio il suo “percorso” – termine perlopiù (ab)usato dai reduci del Grande Fratello o dell’Isola dei Famosi – senza tuttavia entrare mai nei particolari di tali cambiamenti.

All’ex capo politico del M5s sono state mostrate alcune “clip” , per dirla con la Aprile, fra cui una che elencava quasi agiograficamente le tappe della carriera istituzionale del giovane nato ad Avellino e cresciuto a Pomigliano D’Arco. Gli spettatori erano però di fronte alla Tv speranzosi e in trepida e virginale attesa che i due sorridenti conduttori mostrassero a Di Maio “clip” di altro genere. Per esempio quella in cui egli dichiarava che se ne sarebbe andato a casa dopo due mandati; o magari quella che immortalava il suo incontro con i Gilet Gialli; perché no, quella che lo vedeva strillare dal balcone di aver abolito la povertà; ma soprattutto quella in cui, nel luglio 2019, tuonava: “Mai con il partito di Bibbiano” (il Pd) che “toglie i bambini alle famiglie con l’elettroshock” allo scopo di “venderli”. Tanto che il Partito Democratico annunciò querela. Salvo poi due mesi più tardi, a fine agosto, allearvisi nel governo Conte Bis (con conseguente ritiro della suddetta querela da parte dei dem).

Ahinoi, a In Onda tali “clip” non sono state ammannite all’ospite, né tantomeno sono stati fatti riferimenti specifici al loro contenuto. Qualche vaga allusione, tra un battito di ciglia bistrate di kajal della Aprile e un sorrisino sotto i baffetti impomatati di Telese, a passati “rapporti non idilliaci con il Pd”, al fatto che ora Di Maio è “tutta un’altra persona” rispetto al suo ingresso nelle istituzioni nel 2013 e niente più. Bibbiano, elettroshock, bambini “venduti” e così via non sono stati minimamente tirati in ballo, assieme alle varie altre contraddizioni dell’evoluz… pardon, del “percorso” di Di Maio. E’ il giornalismo televisivo italiano, bellezza. Sarà per questo che gli ascolti dei talk di approfondimento sono perlopiù da prefisso telefonico?

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