La7 e Rete4 schiacciano Rai nell’approfondimento. Perché pagare il canone?

La7 informazione
Enrico Mentana, Lilli Gruber, Massimo Giletti, Giovanni Floris e Corrado Formigli

di Marco Zonetti🖋️

Ieri sera, martedì 18 gennaio 2022, è andata in onda la consueta triplice disfida serale tra #Cartabianca condotto da Bianca Berlinguer su Rai3, Fuori dal coro di Mario Giordano su Rete4 e diMartedì di Giovanni Floris su La7. Ancora una volta, malgrado il discusso espediente del ripescaggio di Mauro Corona nonostante le accuse di sessismo (a tal proposito, cosa ne pensa la Presidente Rai Marinella Soldi?), il programma di Rai3 è stato battuto nello share dai due concorrenti. Ascolti a parte, stiamo parlando dell’unico programma di approfondimento Rai attualmente in onda in prima serata.

Una sola trasmissione a cadenza settimanale in prime time, quando invece la concorrenza vanta diverse prime serate dedicate all’approfondimento. Prendiamo La7, che la domenica trasmette gli speciali di Atlantide con Andrea Purgatori; il martedì per l’appunto il programma di Floris; il mercoledì Non è l’Arena di Massimo Giletti; il giovedì Piazza Pulita con Corrado Formigli. Per poi tornare il sabato e la domenica con In Onda condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo.

Per quanto riguarda Rete4, invece, oltre a Fuori dal coro, abbiamo il lunedì sera Quarta Repubblica con Nicola Porro; il mercoledì Zona Bianca con Giuseppe Brindisi; il giovedì Dritto e Rovescio con Paolo Del Debbio; il sabato e la domenica Controcorrente di Veronica Gentili. Considerando che Porta a Porta di Bruno Vespa va in onda su Rai1 in tardissima serata, così come Anni 20 su Rai2 con il suo non esattamente entusiasmante 2% di share, abbiamo una sola trasmissione di approfondimento Rai in prima serata lungo tutta la settimana, a fronte delle cinque di La7 e Rete4.

Proseguendo, in access prime time dal lunedì al venerdì La7 sfodera la corazzata Lilli Gruber con il suo Otto e mezzo e Rete4 controbatte con Stasera Italia di Barbara Palombelli, alle quali la Rai risponde timidamente, anche per quanto riguarda gli ascolti, con Tg2 Post che non può definirsi un talk show bensì un breve prolungamento del Tg2.

Ma è soprattutto nel cosiddetto Day Time che arrivano altre note dolenti. La7 trasmette dal lunedì al venerdì ben quattro talk show quotidiani, ovvero Omnibus, Coffee Break, L’aria che tira, Tagadà, mentre la Rai può contare soltanto su Agorà in onda su Rai3, cui possiamo affiancare a cadenza settimanale Mezz’ora in più di Lucia Annunziata nel pomeriggio della Terza Rete. Ricapitolando, una trasmissione quotidiana, più una settimanale, contro le quattro giornaliere di La7.

Non ci vuole un matematico per rendersi conto che la discrepanza è schiacciante e di come le reti commerciali quali La7 e in misura minore Rete4 surclassino la Rai, ovvero la Tv pubblica, per quanto riguarda la mole di programmi d’informazione trasmessi sia in prima serata sia nel Day Time. Ci sarebbe da ridere se, oltre la beffa, in questo caso non vi fosse il danno, ovvero che – a differenza delle reti commerciali – la Rai è sovvenzionata dal canone pagato dai contribuenti.

Quel canone definito nuovamente soltanto ieri, in audizione al Senato, dall’Ad Rai Carlo Fuortes, una “risorsa incongrua”, sottolineandone l’esiguità rispetto alle esigenze del Servizio Pubblico. Un “servizio pubblico”, tuttavia, che la Rai di fatto non fornisce, vista la scarsità di approfondimenti che eroga sulle reti generaliste rispetto a quelli in onda sulle reti commerciali. Capita spesso infatti che, in occasione di eventi cruciali politico-istituzionali o di attualità , siano La7 – con le maratone di Enrico Mentana – e Rete4 a essere “sul pezzo” mentre sulla Rai vanno in onda programmi d’intrattenimento leggero. Un caso emblematico: l’assalto al Campidoglio di Washington, quando – mentre tutto il mondo aveva gli occhi puntati su Capitol Hill e Rete4 e La7 seguivano pedissequamente gli eventi – su Rai1 andavano in onda i festosi pacchi con Amadeus. Canone risorsa “incongrua”? Sì, forse nel senso che è incongruo pagarlo…

Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, scrive su Facebook al riguardo dell’analisi qui sopra: “La Rai chiede altri soldi agli italiani, l’amministratore delegato vorrebbe aumentare il canone, ma innanzitutto dovrebbero essere Parlamento e Governo a chiedere alla Rai una verifica del rispetto degli impegni previsti dal Contratto di Servizio. A partire dall’informazione, sulla quale le tv commerciali ormai surclassano ampiamente il servizio pubblico, come si legge su VigilanzaTv. E’ normale che la Rai con 3 canali generalisti abbia in prima serata un solo talk show a settimana dedicato all’informazione, #Cartabianca su Rai3, mentre le tv private dedicano all’approfondimento diverse serate? Ed è normale che quel talk show venga puntualmente battuto negli ascolti dai programmi della concorrenza?“.