di Marco Zonetti 🖋️
Oggi pomeriggio, 30 dicembre 2021, su Rai3 alle 15.25 torna Domenico Iannacone con l’opera più rappresentativa della sua celebrata carriera, L’Odissea. Miglior docu-film del 2021 ed esempio di servizio pubblico nel più nobile dei significati, è il racconto della messa in scena del poema omerico da parte degli attori del Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi.
Ed è al tempo stesso la sfaccettata narrazione dell’odissea personale dei protagonisti, ciascuno alle prese con gli ostacoli dovuti al proprio “disturbo” psicologico, ostacoli ulteriormente aggravati dalle restrizioni e dal confinamento del primo lockdown (oggi tornato di attualità con l’impennata dei contagi da Covid-19 per via della variante Omicron); ma anche la narrazione dell’odissea di Dario D’Ambrosi che ha dedicato la propria vita al suo teatro romano donando una ragione di esistere e una dignità artistica a persone spesso vessate, trascurate o perfino rifiutate dalla società in quanto erroneamente ritenute “diverse”.
Un’impresa titanica, quella di Dario, che lo vede lottare quotidianamente contro la mancanza di fondi che minacciano la sussistenza stessa del teatro, e contro le scarse vedute delle istituzioni, per non dire la cecità – più profonda di quella di Polifemo mutilato da Ulisse.
In ultima analisi, l’opera di Domenico Iannacone è anche il resoconto della propria odissea, e dell’impegno diligente (e della fatica) che egli ha profuso per realizzare e veder trasmesso questo documento eccezionale, che tanto si distacca – per pregio stilistico e sociale – dalla maggior parte dei prodotti televisivi, anche targati Rai. Quella Rai che troppo spesso destina risorse faraoniche a produzioni di scarso valore civico e totalmente distanti dal compito di servizio pubblico che sarebbe pagata dai cittadini per assolvere.
E Iannacone, D’Ambrosi, gli attori del Teatro Patologico, il regista che li ha diretti Francesco Giuffrè, figlio dell’indimenticato Carlo, e tutti coloro che hanno partecipato a quest’avventura hanno infine vinto lo sfavore della sorte avversa e sono arrivati in porto con la loro “zattera” e la loro opera, apprezzata moltissimo anche all’estero.
Ora però è necessario che la parte più fortunata della società civile, i facoltosi imprenditori in grado d’investire per una buonissima causa, magari lo stesso mondo della televisione, quello meno vessato dalla crisi pandemica, quello dei contratti stellari e delle esclusive milionarie (a spese dei cittadini), ma soprattutto la politica e le istituzioni si mobilitino per salvare il Teatro Patologico dal rischio della chiusura. E per impedire che Fabio, Claudia, Paolo, Marina, Andrea e tutti i mirabili esseri umani alla cui vita Dario D’Ambrosi ha donato valorosamente e civicamente un senso, tornino nell’oblio di una sconfinata, disperata e inumana solitudine. A questo link è possibile effettuare una donazione al Teatro Patologico. Appuntamento dunque oggi, alle 15.25 su Rai3, con L’Odissea di Domenico Iannacone.