Lukashenko-Navalny, Anzaldi: “Punto più basso dell’informazione Rai”

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Alexander Lukashenko

Alexander Lukashenko finisce nel mirino del Parlamento Europeo. A partire dal 5 novembre, data di scadenza del vecchio mandato del presidente bielorusso, questi non sarà più riconosciuto come tale a Bruxelles. Ritenute infatti illegittime le elezioni del 9 agosto scorso che lo avrebbero riconfermato al potere. La mozione di condanna della repressione dei manifestanti a Minsk è stata approvata all’Europarlamento con 574 sì, 37 no e 82 astensioni. Tra cui quella, eclatante, del Carroccio. Tanto che il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha commentato senza mezzi termini: “A Bruxelles la Lega si è astenuta sulla condanna a un dittatore. Che schifo”.

Quanto alla condanna dell’avvelenamento di Alexej Navalny, che coinvolge la Russia di Vladimir Putin, la mozione ha visto la peculiare astensione del M5s. Il motivo ufficiale? “All’interno della risoluzione c’erano toni troppo forti e accuse generiche ancora non suffragate dai fatti che possono minare proprio l’istituzione della stessa commissione. Per fare l’inchiesta bisogna collaborare con le autorità russe e questa risoluzione rischia di non portarci in questa direzione”.

Anzaldi (Iv): “L’informazione Rai tocca il punto più basso della Storia”

Ma come hanno dato queste notizie i Tg Rai? Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza, lo racconta sui suoi canali social.

Scrive l’Onorevole renziano: “Il Tg2 insabbia la vergognosa astensione della Lega all’Europarlamento sulle sanzioni e la condanna al dittatore bielorusso Lukashenko per le violente repressioni degli oppositori“.

E approfondisce: “Nell’edizione delle 20.30, nel servizio dedicato alla vicenda, non è stato fatto alcun riferimento al voto dei leghisti, che invece tutti gli altri telegiornali hanno riferito addirittura nei titoli, visto il clamore di questa scelta.

“Un telegiornale pagato con i soldi degli italiani può permettersi di omettere totalmente una notizia, nasconderla, evidentemente perché ritenuta scomoda per il partito di riferimento del direttore? L’Agcom, l’Ordine dei giornalisti, il Cdr, il Cda non hanno nulla da dire? Questo è servizio pubblico?

Ma non finisce qui. Prosegue il Segretario Anzaldi: “Lascia ugualmente sbalorditi che Tg1 (già stigmatizzato per i favoritismi al Sì referendario) e Tg3 abbiano deciso, invece, di omettere la notizia dell’astensione del Movimento 5 stelle sulla mozione sul caso Navalny. L’informazione Rai ha toccato il punto più basso della sua storia ma continua incredibilmente a peggiorare, nel silenzio di tutti”.

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