M5s, Azzolina contro Renzi. Anzaldi: “Pensi alle telecamere segrete della Sarti”

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di Marco Zonetti

Dopo le rivelazioni della stampa di questi giorni, l’ex Ministra dell’Istruzione grillina Lucia Azzolina ha attaccato pubblicamente Matteo Renzi. “Scopriamo che avrebbe messo su una squadra per ‘distruggere la reputazione’ degli avversari politici”, ha dichiarato la Azzolina a proposito del leader di Italia Viva. Una dichiarazione alla quale ha risposto per le rime il Deputato Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, rivangando una vicenda legata all’Onorevole grillina Giulia Sarti; vicenda che fece scalpore sui giornali e in Tv dopo un servizio delle Iene per poi scomparire di punto in bianco e misteriosamente dalle cronache.

Scrive l’On. Anzaldi su Facebook: “[Riguardo a Renzi, Azzolina] usa il condizionale ‘avrebbe’ perché solo di ipotesi si tratta, non confermata non soltanto dalla realtà ma neanche dalle indagini dei magistrati di Firenze. Invece noi non scopriamo ma sappiamo, da un’inchiesta delle Iene del 2019 confermata anche dagli interessati, che l’allora presidente della commissione Giustizia della Camera ed esponente M5s, Giulia Sarti, aveva installato nella sua abitazione privata un sistema di videosorveglianza in tutte le stanze per registrare tutti gli incontri che vi si svolgevano, personali o politici che fossero. Registrazioni h24, depositate in un server, ad insaputa degli ospiti della casa che avrebbero potuto essere anche deputati, sottosegretari ed esponenti istituzionali, di cui non è mai stata chiarita la finalità”.

“Un sistema di videocontrollo” precisa il Deputato di Italia Viva, “che saltò fuori quando la deputata fu coinvolta nello scandalo Rimborsopoli e nelle denunce incrociate con il suo ex fidanzato (Bogdan , sollecitate anche da Rocco Casalino, allora portavoce del presidente del Consiglio. Questo accadeva mentre il Movimento 5 stelle aveva la guida di Palazzo Chigi e della Camera dei Deputati”.

Nell’intervista che rilasciò alle Iene, l’ex fidanzato della Sarti, Bogdan Tibusche dichiarò per l’appunto di aver installato un impianto di videosorveglianza nell’abitazione della Deputata pentastellata su richiesta di quest’ultima: «Le telecamere in casa di Giulia Sarti erano in tutte le stanze, anche in camera da letto. Registravano 24 ore su 24 tutto e tutti. Giulia ne era a conoscenza, lei ha le schede e io le copie di backup».

Ma Michele Anzaldi non ha terminato la requisitoria: “Noi non scopriamo ma sappiamo, in base alle rivelazioni contenute nell’ultimo libro di Bruno Vespa e finora non smentite da nessuno, che nello scorso gennaio ci sarebbero state pressioni di un alto dirigente dei servizi segreti sul leader Udc Cesa per far appoggiare al suo partito la nascita del Conte Ter, e non c’è bisogno di ricordare che la delega ai servizi segreti era in capo proprio a Conte, unico premier a non averla delegata negli ultimi 20 anni. Perché il Copasir non si occupa della denuncia di Cesa?”.

E ancora: “Noi non scopriamo ma sappiamo delle campagne diffamatorie portate avanti dal Movimento 5 stelle in questi anni contro Renzi e Italia Viva, ma ancor più prima contro il Pd, basti pensare alle fake news sulla Lamborghini, i bambini torturati con l’elettroshock dal Pd, le false foto di esponenti del centrosinistra come Boldrini, Boschi e Sassoli al funerale di Riina, e si potrebbe proseguire a lungo”.

Non è finita: “Ma senza andare troppo indietro, basti citare il caso di gennaio scorso, proprio mentre infuriava la battaglia di Conte contro Renzi per non perdere il posto a Palazzo Chigi: quando saltò fuori che la pagina Facebook ufficiale di Conte promuoveva un profilo che spargeva notizie di odio contro Renzi e prima ancora lo aveva fatto contro Mattarella nel 2018, Palazzo Chigi parlò di presunto hacker, ma l’hackeraggio fu immediatamente smentito da Facebook e non risulta sia mai stata presentata alcuna denuncia dall’allora premier Conte”

“Io stesso nel 2015” – ricorda Anzaldi – fui paragonato sul blog di Beppe Grillo, con tanto di immagine taroccata, al gerarca nazista Joseph Goebbels, tra i maggiori responsabili e sostenitori del genocidio di milioni di ebrei, ma non ricordo molte prese di distanze da una simile violenza verbale e mediatica che paragona un deputato avversario ad un criminale di guerra. Ecco, chi la disinformazione, la character assassination l’ha praticata davvero (e non per ipotesi) farebbe bene innanzitutto a chiedere scusa”.

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