di Marco Zonetti 🖋️
Nella guerra tutta interna al M5s tra il leader Giuseppe Conte e i “governisti” che vogliono restare nell’esecutivo Draghi a ogni costo, la prima vittima è l’eminenza grigia Rocco Casalino. Almeno così scrive Matteo Pucciarelli sul quotidiano La Repubblica, secondo cui al “dominus della comunicazione del M5S, accusato dai critici di non limitarsi solo a quella ma di condizionare pesantemente anche la linea politica del partito, non sta venendo rinnovato il contratto annuale con la Camera, scaduto a inizio luglio“.
Il quotidiano precisa inoltre: “Casalino infatti, che da portavoce a Palazzo Chigi guadagnava 150 mila euro l’anno, ha un doppio contratto: uno con il gruppo 5 Stelle a Montecitorio, l’altro con quello del Senato. Per una cifra complessiva che si avvicina al precedente reddito annuale“.
Fautore della linea draconiana contro il “consigliori” di Conte è il Capogruppo grillino alla Camera dei Deputati Davide Crippa, governista, che già un anno fa aveva dovuto mandare giù il rospo della (ri)assunzione di Casalino e che ora non vuole sentire ragioni in merito. Anche perché la scissione di Luigi Di Maio – nelle accoglienti braccia del quale starebbero per migrare altre decine di pentastellati “draghiani” – ha inferto un durissimo colpo alle casse del M5s, ovvero all’incirca una perdita di “50 mila euro annui di fondi” moltiplicati per ogni eletto transfuga.
La decisione dell’On. Crippa è, ovviamente, anche una netta presa di posizione contro Conte, un’autentica dichiarazione di ostilità. Del resto, secondo voci insistenti, il Capogruppo pentastellato alla Camera potrebbe fare parte di un folto gruppo di grillini pronti a lasciare il Movimento, ma non per raggiungere Di Maio nelle verdi praterie di Insieme per il Futuro, bensì per fondare un ulteriore gruppo autonomo. E le guerre “stellari” che agitano il Movimento, e purtroppo pure l’Italia, passano anche per l’immolazione di Casalino.