Sedicimila copie in tre mesi. Ecco il totale delle vendite de Il portavoce, autobiografia di Rocco Casalino, ex braccio destro dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Colui che si vantava di vendere più di Barack Obama, come rilanciato anche da Dagospia, ribadendolo coram populo anche a Striscia La Notizia nell’intervista con Pinuccio di Rai Scoglio 24, e che per settimane è stato invitato nei talk show, specie quelli Rai, a presentare nelle vetrine televisive più prestigiose la sua fatica letteraria, ha quindi fatto flop in libreria.
“A che titolo viene invitato?”, si domandava poco tempo fa il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), quando uscirono dati dell’Agcom secondo i quali la frequenza dell’ex gieffino nella programmazione Rai era seconda solo a quella del Presidente del Consiglio Mario Draghi. L’On. Anzaldi sollevava l’interrogativo a ragione, visto che la presentazione del libro sembrava perlopiù un espediente per fare propaganda pro Conte e pro M5s, e quindi le presenze televisive del suo ex portavoce come tale avrebbero dovuto essere conteggiate come quelle di un esponente politico. In ogni modo le comparsate di Casalino hanno giovato a tutto meno che alle sue memorie, le quali per l’appunto ristagnano da mesi nelle vendite in libreria.
La perplessità del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai sulla “politicizzazione” di Casalino ha tanto più fondamento quando si scopre che, al momento, Conte vorrebbe farlo tornare a occuparsi della comunicazione dei gruppi parlamentari grillini, con deputati e senatori pentastellati che – secondo Lisa Di Giuseppe in un articolo pubblicato su Domani – non vedrebbero assolutamente di buon occhio questo repechage. Nel caso l’operazione non dovesse andare in porto, gira anche voce che vi siano dei contatti da Mediaset per averlo come inquilino del prossimo Grande Fratello (dove Rocco mosse i primi passi) ma questa volta in versione Vip. Si attendono sviluppi. Frattanto, se qualche tempo fa in Tv Casalino parlava di cancri nel Pd da estirpare, ora come ricorda Il Secolo d’Italia, “rischiano di scomparire lui e Conte”.