Minacce a Renzi. Regione Toscana condanna il comizio di Conte e Scanzi

Conte Scanzi Montevarchi M5s Luca Canonici minacce a Renzi
Giuseppe Conte e Andrea Scanzi in comizio elettorale a Montevarchi (Arezzo)

di Marco Zonetti

Torna alla ribalta il comizio elettorale tenuto il 15 settembre 2021 da Giuseppe Conte a Montevarchi (Arezzo) a sostegno del candidato sindaco del Centrosinistra Luca Canonici – poi nettamente sconfitto al primo turno dall’avversaria, la sindaca uscente in quota Centrodestra Silvia Chiassai Martini. VigilanzaTv sottolineò come, a un certo punto, si fosse aggregato anche il giornalista e conduttore televisivo aretino Andrea Scanzi, di fede pentastellata, e come durante il discorso di Conte si fossero levate dalla folla delle minacce di morte a Matteo Renzi, nel silenzio dell’ex Presidente del Consiglio e della firma del Fatto Quotidiano, nonché opinionista pagato a #Cartabianca su Rai3.

Come riporta un comunicato stampa ufficiale, il Consiglio Regionale della Toscana ha ieri, 13 ottobre 2021, censurato l’atteggiamento assunto da Conte e Scanzi, approvando la mozione di Italia Viva presentata dal Vicepresidente Stefano Scaramelli e dal collega consigliere Maurizio Sguanci, entrambi di Italia Viva. “Ringrazio i colleghi del Consiglio Regionale che hanno approvato l’atto all’unanimità esprimendo solidarietà a Matteo Renzi” ha dichiarato Scaramelli all’Adnkronos. “L’uso della violenza verbale e le minacce non sono mai accettabili. Ancora più grave se leader politici e giornalisti moderatori di comizi elettorali non intervengono per impedire la violenza e le minacce di morte. Quanto successo a Montevarchi è un fatto grave per la storia e la democrazia della Toscana”.

E ancora: “Chi ricopre ruoli non può esimersi dall’uso corretto delle parole e dei gesti. Non è accettabile avere una doppia morale, fingere di non sentire la violenza verbale con la conseguenza, di fatto, di contribuire ad alimentarla“.

Interessante la posizione del Consigliere Francesco Torselli (Fratelli d’Italia), che ha espresso solidarietà a Renzi, pur sottolineando come a moderare il dibattito ci fosse un giornalista, e che sarebbe stato suo compito interrompere il dibattito davanti a quanto stava accadendo. Solidarietà a Renzi è arrivata anche da Marco Stella di Forza Italia e Cristina Giachi, consigliera del Pd che dal canto suo ha chiesto di apportare qualche modifica all’atto.

Più dialettiche le posizioni di M5s e Lega. La grillina Irene Galletti ha sottolineato che “è fondamentale condannare ogni gesto di violenza e Conte, a differenza di altri, lo ha sempre coerentemente fatto. Però non ricordo che simile solidarietà sia stata data tutte le volte che è stata offesa Virginia Raggi o altri”. Per poi ribadire che: “Dovremmo inondare il Consiglio di richieste di solidarietà, lo stesso giorno Conte a Sansepolcro è stato bersaglio di insulti gravissimi. Ma non abbiamo fatto nulla, perché questa si chiama strumentalizzazione, è un tentativo di dare un po’ di visibilità a chi ne ha sempre più bisogno”.

Silvia Noferi del Movimento Cinque Stelle ha invece espresso solidarietà a tutti coloro che sono stati vittime di minacce e violenze, vedi “Cgil, Cisl e gli operai malmenati a Prato davanti a un presidio”, sostenendo di essere stata sul palco senza tuttavia udire offese, e che sarebbe utile domandarsi chi ha effettivamente sentito. Secondo la Consigliera pentastellata: “Anche Conte lo stesso giorno è stato pesantemente insultato, ma se si presenta tutte le volte un atto non si finisce più”.

Quanto alla rappresentante del Carroccio Elisa Montemagni, quest’ultima ha ricordato le minacce a due rappresentanti leghisti toscani nell’ultimo mese, nel silenzio generale. E ha chiosato: “Se tutte le volte che capitano episodi del genere dovessimo chiedere solidarietà ci vorrebbe uno spazio apposito in Consiglio. Oggi abbiamo perso mezz’ora per un atto dal contenuto scontato, d’ora in avanti sarebbe meglio impiegare il nostro tempo in cose più utili”.