Nomine Rai, Anzaldi: “Draghi assicuri un Direttore di garanzia per il Tg1”

Anzaldi Draghi Rai
Michele Anzaldi e Mario Draghi

di Marco Zonetti

In vista delle nomine dei direttori di Tg1, Tg2, Tgr e RaiSport in scadenza, e che – secondo indiscrezioni – saranno formalizzate dall’Ad Rai Carlo Fuortes nel prossimo CdA previsto in trasferta a Napoli giovedì 18 novembre prossimo venturo, il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) esprime il suo auspicio su Twitter, chiamando in causa il Premier Mario Draghi.

“Se il Cda Rai farà le nomine dei Tg” scrive l’On. Anzaldi, “il presidente Draghi assicuri un nome davvero di garanzia al Tg1. Modello Albino Longhi, richiamato dalla pensione per garantire la delicata campagna elettorale 2001. Un direttore ‘notaio’, inavvicinabile dai partiti, che non risponda a nessuno”.

VigilanzaTv, soltanto ieri, ha diffuso la notizia secondo la quale, per la direzione del Tg1, Giuseppe Conte e Rocco Casalino avrebbero dato il via libera per il nome di Monica Maggioni, attuale conduttrice di Sette Storie (e capostruttura di se stessa), in sostituzione di Giuseppe Carboni in quota M5s. Carboni è finito spesso nel mirino di Michele Anzaldi per i favoritismi verso il M5s e Conte, specie durante il suo secondo governo, quando il notiziario della Prima Rete trasmetteva incessantemente sequenze agiografiche dell’allora Premier girate a Palazzo Chigi dallo stesso Casalino. Sequenze che il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai aveva definito “una messinscena stile Minculpop”.

Esse avevano inoltre ricevuto parere negativo da parte della Professoressa Sara Bentivegna che insegna Teorie delle comunicazioni di massa, Media research e Comunicazione Politica presso la Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma, e che intervistata da VigilanzaTv aveva dichiarato che: “nell’accettarle e nel trasmetterle pedissequamente, la Tv pubblica mina[va] sostanzialmente la ragion d’essere del giornalismo. Che è quella di “cane da guardia” del Governo, di sorveglianza costante sull’operato delle istituzioni, e non di ricettacolo delle veline governative.” Da qui l’auspicio di Michele Anzaldi sulla cruciale nomina del prossimo Direttore del Tg1.