Nomine Rai. Di Trapani al Governo: “Il prossimo Presidente sia il Consigliere eletto dai dipendenti”

Vittorio Di Trapani, Segretario dell’USIGRai

Mentre la stampa snocciola quotidianamente e più volte al giorno (spesso a casaccio, in una guerra di veline vieppiù improbabili) i vari nomi dei papabili prossimi Amministratore Delegato e Presidente della Rai, quest’ultima diviene luogo di mitologici avvistamenti come quelli del Viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Alessandro Morelli (Lega) che ieri, mercoledì 14 aprile 2021, nello stupore dei dipendenti secondo voci provenienti dall’azienda, si sarebbe trattenuto per diverse ore a Viale Mazzini assieme al Consigliere di Amministrazione Igor De Biasio, sempre in quota Carroccio – avvistamento di cui attendiamo conferme o smentite.

La partita è importante, del resto, soprattutto per la Lega che – oltre alla Presidenza di Marcello Foa – detiene ancora un cospicuo potere a Viale Mazzini malgrado dal fatidico 2018 si siano avvicendati ben tre esecutivi di colore diverso, e il Carroccio abbia perduto parecchio terreno nei sondaggi a favore di Fratelli D’Italia, altro agguerritissimo concorrente per l’occupazione dei posti più rilevanti in Rai. Non parliamo poi delle mire del “nuovo” Partito Democratico a guida Enrico Letta con il suo esercito di fedelissimi, fra cui l’attuale Direttore Generale Corporate della Rai Alberto Matassino, visto da molti come uno dei candidati alla poltrona di Amministratore Delegato. Il M5s, dal canto suo, si appresta a dire un imminente addio all’attuale Ad in quota grillina Fabrizio Salini, salvo ovviamente proroghe del CdA come molti temono (o sperano a seconda degli interessi), e i pentastellati venderanno cara la pelle per quanto riguarda le nomine.

Frattanto, piovono le candidature per la carica di Consigliere di Amministrazione Rai, e un nome si ricandida per un secondo mandato: Riccardo Laganà, nominato nel 2018 in quota Dipendenti. In questi tre anni d’incarico, Laganà non ha perduto l’appoggio dei suoi sostenitori e la notizia della sua ridiscesa in campo è stata accolta con moltissimo entusiasmo dai colleghi in azienda.

Sulla figura del Consigliere in quota Dipendenti, è poi di oggi la lettera aperta del Segretario dell’USIGRai Vittorio Di Trapani che, al Direttore del Foglio Claudio Cerasa, avanza una proposta dirompente rivolta al Governo. “Occupate in CdA i posti che la legge vi assegna” scrive Di Trapani. “Amministratore Delegato e 6 Consiglieri. E accettate la sfida di votare come Presidente della Rai il Consigliere eletto dai dipendenti. E’ l’unico non eletto da partiti e governi“. “E’ il segno tangibile dei dipendenti che si mettono in gioco – aggiunge – e che vogliono assumersi la propria parte di responsabilità in questa necessaria rivoluzione al servizio del Paese. E sono pronti a farlo schierandosi in prima fila, dal
posto di garanzia che la legge e lo Statuto affida al Presidente della Rai”.

Di Trapani quindi precisa: “I partiti hanno perso un’altra occasione per dimostrare che ‘fuori i partiti dalla Rai’ non e per loro solo un slogan da sbandierare quando sono all’opposizione. Un governo sostenuto da pressoché tutto l’arco parlamentare avrebbe potuto portare all’approvazione in poche settimane di una legge di riforma della Rai basata su tutte le sentenze della Corte costituzionale e sulle indicazioni del
Consiglio d’Europa. Invece – continua – hanno preferito applicare ancora una volta la Legge Renzi: quindi una Rai controllata, a guinzaglio stretto, da governo e partiti“.

In tutto questo, il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) denuncia ancora una volta l’emergenza pluralismo in Rai, con spazi di parola assegnati senza un ordine plausibile ai vari partiti e ai vari personaggi politici. Uno su tutti: Rocco Casalino, ex portavoce dell’ex Presidente del Consiglio Conte, che nel periodo compreso fra il 13 e il 31 marzo, ha spopolato su Rai1, secondo solo a Mario Draghi e sette volte più presente del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

I dati provengono da una tabella AgCom, che a conti fatti ha dato ragione all’On. Anzaldi, visto che i nomi annoverati sono di esponenti politici. Quindi Casalino, invitato ufficialmente a presentare il proprio libro, è stato conteggiato come rappresentante politico, come sosteneva tempo fa il Segretario della Vigilanza Rai. Una sovraesposizione mediatica, la sua nei programmi Rai, quale effettivo – e ufficializzato dall’AgCom – rappresentante politico del M5s, che ha surclassato quella di tutti gli altri e che dovrà essere controbilanciata da spazi assegnati a esponenti di altri partiti. Togliendolo ad altri portavoce pentastellati e soprattutto al nuovo capo Conte. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano… soprattutto i grillini più “critici” in Parlamento.

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