Nomine Rai e taglio ai Tgr notturni. Il no di Laganà in CdA è l’unico coerente

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Riccardo Laganà, Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti

di Marco Zonetti 🖋️

Dunque è fatta, il dado è tratto. Il CdA Rai ha votato le proposte dell’Ad Carlo Fuortes sulle nomine dei Superdirettori di Genere e sul taglio dell’edizione notturna della Tgr. E ancora una volta, l’unico coerente nelle proprie decisioni, rispetto alle pregresse prese di posizione, resta il Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti.

Dopo aver stigmatizzato diverse scelte relative al Prime Time attuate del Direttore di Rai1 Stefano Coletta, scelte che hanno visto affidare trasmissioni della fascia di ascolto più àmbita a costose produzioni esterne ottenendo ascolti deludenti senza valorizzare le risorse interne, Laganà ha votato no alla nomina di Coletta quale Superdirettore dell’Intrattenimento Prime Time.

Parallelamente, il Consigliere di Amministrazione in quota Dipendenti, sostenuto anche dall’USIGRai, ha confermato il proprio no al taglio dell’edizione notturna della Tgr, quando invece i suoi colleghi – i cui partiti di riferimento avevano tutti deplorato la cancellazione – hanno poi votato a favore di essa (Lega e Forza Italia), o al massimo si sono astenuti (Pd e M5s).

“La questione del taglio all’edizione notturna Tgr è stata sottovalutata e gestita male” ha dichiarato sui suoi profili social Riccardo Laganà. “Ho più volte, sotto varie forme, evidenziato che tale intenzione o progetto dovesse passare previo confronto con le parti sociali, non solo per questioni legate al rispetto del contratto collettivo di lavoro, ma ritengo anche per sani rapporti con i rispettivi rappresentanti dei lavoratori che devono essere coinvolti nelle scelte e nei progetti aziendali“.

E ancora: “Un simile braccio di ferro con le parti in causa, dichiarazioni e scelte ostinate che per pietà definisco incomprensibili e che rischiano di danneggiare l’azienda tutta minando seriamente ogni forma di collaborazione da parte delle lavoratrici e lavoratori in questo particolare momento, ancora in piena pandemia e con davanti una trasformazione aziendale da affrontare insieme. E’ un disdicevole atteggiamento che denuncio con forza“.

Secondo Laganà è necessario mantenere l’edizione notturna e “ripartire da progetto condiviso, partecipato di rafforzamento del perimetro informativo regionale, rispettando gli accordi contrattuali e i principi di rispetto e collaborazione con le lavoratrici e i lavoratori del servizio pubblico“.

“Le tv locali private producono nelle regioni di competenza edizioni notturne” illustra ancora, “se questo consiglio decide di tagliare, per costi, ascolti o non so che altro visto che ogni giorno si cambia versione, lasceremo spazi editoriali di servizio pubblico alle realtà locali, questo legittimerà, in ipotesi, le aziende televisive private a chiedere di ampliare il fondo per il pluralismo e dunque ridurre in prospettiva il canone Rai in un momento in cui dovremmo avere risorse certe come giustamente chiesto in Vigilanza“.

Per poi concludere: “Senza la fattiva collaborazione delle lavoratrici e lavoratori Rai nessuna delle decisioni prese in Cda potrà mai trovare piena e corretta attuazione”.

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