Nomine Rai. Interrogazione di Anzaldi su Mazzola in quota M5s, 4 scatti di carriera in 3 anni

Claudia Mazzola Michele Anzaldi Rai
Claudia Mazzola

L’Onorevole Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, torna sul caso di Claudia Mazzola e dei suoi quattro scatti di carriera in soli tre anni, in quota M5s. Oltre a detenere un doppio incarico, in quanto il sindaco di Roma Virginia Raggi le ha anche affidato la presidenza della Fondazione Auditorium di Roma. La sua nomina alla direzione dell’Ufficio Studi Rai formalizzata ieri, giovedì 25 marzo 2020, ha peraltro suscitato anche le perplessità dei Consiglieri di Amministrazione Rita Borioni (Pd) e Riccardo Laganà (Dipendenti).

Scrive Michele Anzaldi su Facebook: “I consiglieri Rai Borioni e Laganà fanno bene a protestare per la promozione di Claudia Mazzola a direttore dell’Ufficio Studi senza competenze specifiche, con il privilegio senza precedenti del quarto scatto di carriera in 3 anni riservato a questa giornalista che il Movimento 5 stelle voleva addirittura nominare consigliera di amministrazione facendola votare su Rousseau. Chiedano un accesso agli atti per verificare se per la nomina è stata fatta una selezione, se c’è stata un’istruttoria, se è stato eseguito il job posting come prevedono le procedure interne, visto che in azienda ci sono già direttori e dirigenti senza incarico molto più titolati per quella direzione. In qualità di consiglieri potrebbero riuscire a fare piena luce più rapidamente dell’interrogazione che ho depositato in commissione di Vigilanza“.

Di seguito pubblichiamo integralmente l’interrogazione del Segretario della Commissione di Vigilanza.

INTERROGAZIONE AL PRESIDENTE E ALL’AMMINISTRATORE DELEGATO RAI

Premesso che

Nella seduta del Cda del 25 marzo, l’amministratore delegato Salini ha informato i consiglieri di aver nominato Claudia Mazzola, attuale capo dell’ufficio stampa Rai, nuovo direttore dell’Ufficio Studi Rai. Con un comunicato stampa dopo il Cda, i consiglieri Borioni e Laganà hanno dichiarato: “Esprimiamo fortissime perplessità sul modo con cui vengono valutati i curricula e le competenze specifiche, che non sono necessariamente intercambiabili. La valorizzazione delle risorse umane passa anche dal rispetto delle competenze maturate nell’ambito stessa direzione soprattutto quando, come nel caso dell’Ufficio Studi, si tratta di competenze specifiche. In una fase come questa, in cui l’intero CdA si avvia verso la fine del mandato, sarebbe forse stato opportuno garantire continuità almeno all’Ufficio Studi”.

In tre anni, da quando si è insediato l’attuale amministratore delegato Salini nominato dal Governo Conte 1 di cui era partito di maggioranza il Movimento 5 stelle, la giornalista Mazzola è stata beneficiata di ben 4 scatti di carriera: da redattore ordinario del Tg1 a caposervizio, poi vice caporedattore, poi caporedattore con la nomina di capo dell’Ufficio stampa e ora direttore dell’Ufficio Studi. Nel 2018 Mazzola, quando ancora era redattore ordinario del Tg1, fu inserita dai vertici del Movimento 5 stelle nella lista di 5 nomi da votare sulla Piattaforma Rousseau come candidati a consigliere di amministrazione Rai.

Nell’organico Rai risultano direttori e dirigenti senza incarico, anche con maggiore esperienza professionale della giornalista Claudia Mazzola. Si chiede di sapere:

Se per la nomina del nuovo direttore dell’Ufficio Studi sia stata effettuata una selezione interna, secondo la procedura del Job Posting come prevedono i regolamenti aziendali, oppure se la nomina di Claudia Mazzola sia stata decisa senza valutare alcun altro profilo professionale interno, sebbene in azienda ci siano molti direttori e dirigenti senza incarico, anche con maggiore esperienza professionale di Claudia Mazzola, e nel caso il Job posting non sia stato effettuato quali ne siano le motivazioni.

Se in Rai esistano altri casi, ed eventualmente quanti siano, di giornalisti beneficiati di ben 4 scatti di carriera in 3 anni. Quali siano le motivazioni che hanno spinto l’azienda in soli 3 anni a promuovere la giornalista Mazzola da redattore ordinario a direttore, con un avanzamento di carriera record che non risulta avere precedenti nella storia della Rai.

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