Omicidio a Easttown (Mare of Easttown, 2021), diretta da Craig Zobel. Con Kate Winslet, Jean Smart, David Denman, Guy Pearce, Evan Peters, Julianne Nicholson, Angourie Rice
La detective di mezza età Marianne “Mare” Sheehan (Kate Winslet), reduce dal suicidio del figlio la cui morte non ha mai accettato, e fresca di divorzio, da un anno indaga senza successo sulla misteriosa scomparsa di una giovane nella piccola comunità di Easttown, Pennsylvania. Cinica, disillusa e più volte ferita dalla vita, Mare si è trincerata in una sorta di “fortezza della solitudine” che la rende scontrosa e poco conciliante con il prossimo e con se stessa. Sciatta e trasandata, la donna si barcamena a fatica tra il suo ingrato lavoro di detective e le vicissitudini della sua famiglia allargata, alle prese con la madre svampita (Jean Smart), con l’ex marito (David Denman) nonché vicino di casa che sta per risposarsi, con la figlia lesbica (Angourie Rice) traumatizzata dalla scoperta del cadavere del fratello suicida, e con i problemi personali di amici, parenti e conoscenti. Tutti con il loro bagaglio di sofferenze e di oscurità.
Chiamata a indagare sul barbaro omicidio di una ragazza, Mare sarà costretta ad affrontare una volta per tutte i suoi demoni e quelli che infestano la comunità di Easttown, dove tutti si conoscono ma dove anche dietro ai volti più rassicuranti e familiari possono celarsi inconfessabili segreti, dubbie paternità, relazioni clandestine, tossicodipendenza, abusi domestici e la banalità del male che si annida nell’animo di tutti, siano essi adolescenti, padri e madri di famiglia, uomini di chiesa. Fino a condurre inesorabilmente al delitto.
Scritta da Brian Ingelsby e diretta da Craig Zobel, l’acclamata miniserie di sette episodi in onda negli Stati Uniti su HBO, e in Italia su Sky e NOW, vede una Kate Winslet in forma smagliante nella parte della protagonista, che l’attrice inglese interpreta magistralmente senza nulla concedere alla vanità (come il suo personaggio del resto), vietando categoricamente filtri e ritocchi estetici in post-produzione. La trama gialla fitta di misteri, inganni e colpi di scena è qua e là punteggiata da tocchi di umorismo che rendono ancor più umane le vicende degli abitanti di Easttown, nelle quali è impossibile non immedesimarsi. Tanto che, finita l’ultima puntata, si rimane con un senso di nostalgia per quei personaggi così pieni di difetti e debolezze, sotto le vesti dei quali pare battere, ferito ma determinato a non arrendersi, il nostro cuore.