Per il 25 aprile il vice del Tg1 pubblica simbolo del ventennio fascista. Anzaldi: “Draghi sani queste derive”

25 aprile. Mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlava di “vittoria dell’umanità sulla barbarie” e il Presidente del Consiglio Mario Draghi dichiarava che “non tutti fummo brava gente” e sosteneva “Viva la Liberazione” Viva la Repubblica”, ecco che il Vicedirettore del Tg1 Angelo Polimeno Bottai – nipote di Giuseppe Bottai, ex gerarca fascista che durante il Ventennio fu ministro delle Corporazioni e dell’Educazione nazionale, nonché governatore di Addis Abeba, per poi mettere in minoranza Benito Mussolini il 25 luglio 1943 – pubblicava un peculiare post, con like del giornalista in forza al Tg2 Giuseppe Malara, considerato vicino a Matteo Salvini.

Il post di Polimeno Bottai è stato poi rimosso da Facebook, tanto che l’autore se n’è lamentato sempre sul social network con un altro post, in cui egli sosteneva di aver “pubblicato una foto che dimostra che nel Ventennio non c’era vera libertà di voto”.

Interpellato da VigilanzaTv sulla questione, il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, ha commentato: “La pubblicazione di un simbolo del Ventennio Fascista da parte del vicedirettore del Tg1 Polimeno Bottai nel giorno della Festa della Liberazione è l’ennesima conferma di un’azienda allo sbando. E’ una precisa responsabilità dei vertici, che si rifiutano di applicare il codice sull’utilizzo dei social approvato all’unanimità in commissione di Vigilanza. Solo in Rai succedono episodi del genere perché solo in Rai c’è la certezza che nessuno prenderà provvedimenti, mentre è intervenuto addirittura Facebook a bloccare la foto del vicedirettore del Tg1“.

E ancora: “E’ stato necessario che la Vigilanza approvasse un regolamento ad hoc, ma l’azienda continua a non adempiere all’indicazione del Parlamento. Ora, però, è responsabilità del presidente Draghi sanare situazioni del genere. Spetta a questo Governo chiudere rapidamente l’esperienza di questo Cda e di questo Ad, cui invece viene consentito di continuare a tirarla per le lunghe in violazione della legge. Se non interviene, episodi come quello del vicedirettore del Tg1 ricadono sotto la piena responsabilità del Governo Draghi“.

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