Pescatori Libia. Anzaldi: “Casalino ha messo a rischio sicurezza autorità?”

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Rocco Casalino con Giuseppe Conte

La vicenda della liberazione dei 18 pescatori italiani sequestrati oltre tre mesi fa in Libia, che ha visto – fra le polemiche – il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio recarsi di persona a Bengasi, si è tinta dei colori di una spy story. Il protagonista è il portavoce del Premier, ovvero Rocco Casalino, la cui propensione all’utilizzo disinvolto dei social network e delle applicazioni di messaggistica scatena un nuovo caso politico.

La geolocalizzazione di Rocco Casalino

Secondo quanto rivela Simone Canettieri sul Foglio, ai giornalisti che chiedevano informazioni sulla missione libica di Conte e Di Maio, Casalino ha risposto con la sua “geolocalizzazione”. Rivelando così la sua posizione – e soprattutto quella del Presidente del Consiglio – nella zona dell’aeroporto di Bengasi, luogo dell’incontro con il discusso generale Khalifa Aftar.

La geolocalizzazione di Rocco Casalino a Bengasi

Michele Anzaldi: “Ministro della Difesa Guerini faccia chiarezza”

Il fatto ha ovviamente destato perplessità, e l’ex concorrente del Grande Fratello si sia affrettato a replicare che si è trattato di “un errore nel telefono del Premier”, ma il deputato Michele Anzaldi (Iv) ha sollevato il caso. “La decisione del portavoce del premier Casalino di rendere nota la posizione dell’incontro con Haftar a Bengasi” scrive su Twitter l’On. Anzaldi, “attraverso la geolocalizzazione inviata ai giornalisti, ha messo a rischio la sicurezza di autorità e apparati dello Stato? Il ministro della Difesa faccia chiarezza“. Attendiamo dunque la risposta del Ministro Guerini.