di Marco Zonetti
I ripetuti spot sanremesi a Instagram, reiterati per tutta la durata della kermesse (non solo sul palco dell’Ariston ma anche per quanto riguarda “l’indotto”del festival con tutti i programmi Rai coinvolti), porteranno quasi senz’altro a una sanzione per la Tv pubblica.
Tale sanzione sarà comminata dall’AgCom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, e sarà a quanto pare salatissima. Così scrive Francesco Bechis sul Messaggero: : “L’AgCom è pronta a sanzionare la televisione pubblica” […] Oggi, 16 marzo 2023, si riunirà infatti l’autorità guidata da Giacomo Lasorella“. E ancora: “È quasi certa una brutta notizia per la Rai: una multa salata per diversi casi di pubblicità nascosta che durante il Festival hanno violato il Tusmar, il Testo unico dei servizi audiovisivi. Sanzione minima 10mila euro, massima 253mila. Ma “sarà più massima che minima”.
“Per l’AgCom” infatti, si tratta di “un indebito spazio pubblicitario e siccome di un contratto di sponsorizzazione con Instagram non vi è traccia, si configura un mancato incasso e un danno erariale alla Rai”. La Tv pubblica potrà difendersi? Insomma. La Rai avrà, certo, trenta giorni di tempo per inviare le sue “controdeduzioni”, ma invano: la multa, infatti, sarà comunque comminata. Ovviamente, come sempre, a carico del contribuente.
Ricordiamo infine che chi scrive aveva espresso, dalle pagine di Dagospia, immediate perplessità sull’anomalo battage pro Instagram effettuato dal trio Ferragni-Amadeus-Morandi. Sottolineando successivamente come il servizio pubblico fosse tristemente passato dal pregio divulgativo del maestro Manzi ai discussi tutorial di Chiara Ferragni sull’utilizzo dei social network (e, peggio, sull’importanza del numero di follower). E ora, oltre alla beffa, pure il danno della sanzione. Paga il cittadino.