Qatar 2022: la disfatta Italia inguaia la Rai. Anzaldi: “Beffa e danno per i cittadini”

di Marco Zonetti 🖋️

L’eliminazione della nazionale italiana di calcio dai Mondiali che prenderanno il via in Qatar nel novembre 2022 non rappresenta soltanto una cocente delusione per i tifosi azzurri, ma potrebbe costituire una costosissima beffa per i teleutenti Rai obbligati a pagare il canone.

Andiamo con ordine. L’anno scorso, l’allora Presidente della Tv pubblica Marcello Foa parlava di “grande successo” riguardo all’acquisto da parte dell’azienda dei diritti esclusivi multipiattaforma di Qatar 2022, i Campionati mondiali di calcio che – ricordiamo – il servizio pubblico non trasmette in esclusiva dal lontano 2002. Il motivo di giubilo da parte del vertice Rai nasceva dal fatto che quest’ultima si fosse aggiudicata tutte le sessantaquattro partite in programma per la “modica” cifra di 180 milioni di euro, quando invece – secondo fonti di stampa – l’offerta di Mediaset si era fermata a 110 milioni. La Rai si era peraltro riservata la facoltà di sublicenziare i diritti ad altri broadcaster, dando così modo ad Amazon di tornare in gioco. Quella stessa Amazon che da anni la Rai promuove a tutto spiano nelle sue trasmissioni, garantendo così una preziosissima pubblicità alla concorrenza – a spese nostre – che lascia piuttosto perplessi.

All’epoca dell’annuncio trionfale di Foa, a Viale Mazzini furono in molti a storcere il naso, visto che 180 milioni di euro rappresentavano un autentico macigno sul futuro dell’azienda già in rosso. “Chi ha trattato?” si domandavano insistenti ai piani alti della Rai, mentre da molti l’esito della trattativa per Qatar 2022 veniva giudicato “l’ultima, devastante eredità” della gestione della Rai giallo-verde.

E ora che il sogno dell’Italia ai Mondiali di calcio è sfumato, resta sul groppone della Rai – e dei cittadini che pagano il canone – quell’investimento milionario relativo a sessantaquattro partite, riportando dunque in auge il piano B: ovvero quello di sublicenziare il 50% delle partite (32) a una televisione pay. Non Mediaset, ovviamente, che è il principale competitor Rai, ma per l’appunto Amazon o in alternativa Sky.

Già all’epoca dell’annuncio di Foa, il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi chiedeva delucidazioni a Viale Mazzini sull’utilizzo di risorse pubbliche e sottolineava l’emergere di uno “strano intreccio, tra pubblicità ad Amazon nelle fasce orarie più pregiate e addirittura su RaiPlay (diretto concorrente Amazon), ospitate promozionali nelle principali trasmissioni Rai dei protagonisti delle nuove trasmissioni Amazon” e “anche l’alleanza a peso d’oro sui diritti per i Mondiali”. “Cosa c’è dietro?”, si domandava l’On. Anzaldi chiedendo lumi al CdA Rai (che non ha mai risposto in merito).

Mentre a un’interrogazione del Senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia, membro della Commissione di Vigilanza, interessato a conoscere nei dettagli costi e supposti ricavi derivati dall’acquisto dei diritti Tv di Qatar 2022, la Rai faceva notare che il torneo sarebbe andato in onda in autunno – e non come di consueto in estate, fuori del “periodo di garanzia” – e che pertanto i volumi dei ricavi pubblicitari attesi avrebbero consentito introiti molto elevati, capaci di superare i 2/3 dell’investimento sui diritti e costi connessi, anche grazie a un “programmato ampio sfruttamento editoriale dell’evento” (alle partite si sarebbero aggiunte rubriche, speciali, approfondimenti ecc.). Tutte rosee e ambiziose previsioni divenute di fatto pie illusioni oggi, con l’esclusione dell’Italia dai Mondiali di calcio e con “l’oro” dell’esclusiva Rai per le sessantaquattro partite trasformatosi in “vil metallo” nello spazio di una notte.

Riprendendo piede l’ipotesi della Tv pubblica di sublicenziare la metà degli incontri a una televisione Pay, anche il Segretario della Commissione di Vigilanza  torna sull’argomento: “Se la Rai cedesse davvero una quota dei diritti dei Mondiali di calcio in Qatar ad Amazon sarebbe una beffa e un danno per gli italiani, che si troverebbero a pagare doppio per vedere le partite: canone Rai + abbonamento Amazon. È doverosa una riflessione attenta”. Non soltanto i tifosi di calcio sarebbero cornuti e mazziati, insomma, ma anche tutti i cittadini obbligati a pagare il canone. Perché quei 180 milioni di euro pagati per l’esclusiva di campionati di Calcio che hanno già perduto gran parte della loro attrattiva sono di fatto soldi nostri. 

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