Rai3, ore 21.20
Quello che non so di lei (D’après une histoire vraie, 2017) di Roman Polański. Con Emmanuelle Seigner, Eva Green, Vincent Pérez, Dominique Pinon, Camille Chamoux
Tratto dal romanzo Da una storia vera di Delphine de Vigan.
La scrittrice Delphine (Seigner) ha raggiunto il successo con un romanzo incentrato sulla figura di sua madre. Dopo una serie di lettere anonime che l’accusano di aver esposto biecamente la propria famiglia nel romanzo, viene colpita dal blocco dello scrittore. Incapace di ritrovare l’ispirazione, Delphine incontra una persona che cambia per sempre la sua vita. Leila alias “Lei” (Green), una sua fan appassionata che sembra conoscerla come non la conosce nessun altro e che, a poco a poco le diventa indispensabile come l’aria. Delphine ne diviene così dipendente da invitarla a vivere a casa sua. Ma è una buona idea o la scelta peggiore della sua vita? Ed è solo una coincidenza che abbia, come lei, gli occhi verdi e i capelli rossi e le assomigli fisicamente?
Polański incontra Hitchcock e De Palma (ma anche lo Stephen King di Misery non deve morire), costruendo uno psicodramma tutto al femminile nel quale realtà e finzione si confondono come in un labirinto di specchi. Qui il trailer del film.
Cine34, ore 21.10
Ferie d’agosto (1996) di Paolo Virzì. Con Sabrina Ferilli, Laura Morante, Silvio Orlando, Ennio Fantastichini, Piero Natoli, Vanessa Marini, Paola Tiziana Cruciani
Sull’isola di Ventotene, due famiglie di vacanzieri romani trascorrono le ferie in case vicine. La prima fa capo al vignettista di Sinistra Molino (Orlando) e alla compagna (Morante), la seconda al bottegaio arricchito Mazzalupi (Fantastichini), di Destra, e all’insoddisfatta e procace cognata di lui (Ferilli). La convivenza forzata e difficile farà esplodere i sotterranei conflitti interni alle due famiglie. Mettendo inoltre in evidenza gli scontri fra Sinistra e Destra, in un gioco al massacro (con pistola) nel quale nessuno esce vincitore.
Virzì e il suo cast – encomio speciale alla giovanissima Vanessa Marini, la più brava di tutti – appaiono in stato di grazia nel descrivere ipocrisie, incomprensioni, fallimenti, incertezze degli italiani negli anni Novanta, risultando spaventosamente attuale anche venticinque anni più tardi. Qui una scena del film.