Rai, a volte ritornano. I nomi dei candidati al CdA sono un minestrone riscaldato

Giovanni minoli rai rifondata servizio pubblico
Giovanni Minoli, candidato al Cda Rai

Sono usciti finalmente i nomi dei candidati al CdA Rai. Li avevamo ricevuti in anteprima ma non ci siamo neanche disturbati a pubblicarli, visto che – a parte un paio di novità, Daniele Silvestri, Alessio Giannone alias Pinuccio di Striscia – sono perlopiù ingredienti di un minestrone riscaldato di personaggi che alla Rai in un modo o nell’altro, direttamente o indirettamente, “hanno già dato”.

Nella carica dei 160 spiccano Giovanni Minoli, Simona Agnes (che per primi abbiamo annoverato tra i papabili presidenti), Mauro Masi, Massimo Liofredi, Daniela Tagliafico, Tiziana Ferrario, Mario Marazziti, Roberto Amen, Paola Severini Melograni, Piero Vigorelli, Giancarlo Mazzuca. Ci riprovano come Consiglieri di Amministrazione Igor De Biasio (Lega) e Giampaolo Rossi (Fratelli d’Italia), da molti ritenuto l’Ad Rai ombra. La perlopiù silente Beatrice Coletti (M5s) non si ripresenta, mentre Rita Borioni (Pd) ha superato il numero di mandati consentiti. Si ricandida, sostenuto anche da USIGRai e Snater, Riccardo Laganà in quota dipendenti, che dopo il primo mandato gode ancora di moltissimi consensi in azienda.

Fra gli esterni si fanno notare il mediasettiano Claudio Brachino; il mentore di Virginia Raggi, l’avvocato Pieremilio Sammarco; il manager ex Sky Tullio Camiglieri. Accanto a una pletora di aspiranti di ogni estrazione e provenienza, con parecchi “dilettanti allo sbaraglio” a ricordare un po’ le candidature alle elezioni interne grilline. Con l’uscente gestione Rai a guida pentastellata, non c’è neanche tanto da stupirsi.

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