di Marco Zonetti 🖋️
Qualche giorno fa, il Senatore Alberto Airola (M5s) aveva preconizzato un’infuocata audizione dei vertici Rai prevista per oggi, 21 luglio 2022, in Commissione di Vigilanza per discutere (fra i vari argomenti) anche del piano immobiliare. Airola puntualizzava al riguardo: “E per interventi previsti non si parla di piani di risparmio ma piano di vendita immobiliare, fusioni societarie e piano industriale che ancora nessuno conosce. Fare cassa, ‘pochi, maledetti e subito’, sembrano essere le ragioni dietro a queste scelte. Senza aver deciso quale sarà la mission futura della Rai”.
E ancora: “Per il resto pagherà (forse) il cittadino, visto che dal 2023 il canone non sarà più in bolletta. Il servizio pubblico d’informazione sembra condannato a funzionare ‘come un bancomat’, sempre sotto costante ricatto di politica, affari economici e finanziari, estranei all’interesse generale“.
I buoni propositi del Senatore Airola sono stati mandati in fumo dall’annullamento dell’audizione odierna di cui sopra, forse per via dell’esito della crisi istituzionale che ha visto la caduta del Governo Draghi. Quindi è assai probabile che il piano immobiliare venga approvato la prossima settimana senza il passaggio dei vertici in Commissione di Vigilanza che si sarebbe dovuto verificare per l’appunto oggi.
In compenso, nel consueto silenzio mediatico tombale, ieri a Viale Mazzini si è svolta una riunione del Cda, nella quale – apprendiamo da Veronica Marino dell’Adnkronos – hanno fatto la parte del leone la relazione sull’Internal Audit e quella del responsabile anticorruzione. “Non è mancato comunque un aggiornamento sul piano industriale. Mentre sul piano immobiliare l’Ad Carlo Fuortes ha illustrato ai consiglieri l’incontro avvenuto con le parti sociali. Il direttore del Tg3 Mario Orfeo, invece, ha presentato il piano editoriale della testata, in continuità con il percorso già avviato prima, ricevendo unanime approvazione”.