Rai. Anzaldi a Gualtieri: “Governo richiami vertici a rispetto sentenze”

Gualtieri Anzaldi
Il Ministro Roberto Gualtieri

Il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che da mesi e mesi si rivolge – inascoltato – ai vertici Rai, i quali continuano a ignorare le istanze parlamentari, scrive su Facebook una lettera aperta al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. La ripubblichiamo integralmente di seguito.

Caro collega e ministro Gualtieri, la scorsa settimana in audizione in commissione di Vigilanza Rai hai espresso l’intenzione non soltanto di assicurare l’ordinaria collaborazione istituzionale con la commissione, ma anche di stringere ancora di più la cooperazione in vista del rinnovo della governance e anche di un profondo ripensamento del servizio pubblico.

Sarebbe importante dare subito seguito a queste meritorie intenzioni, richiamando alla leale collaborazione innanzitutto questa Rai, che continua a ignorare le prerogative parlamentari. E’ accettabile che, dopo dieci giorni dall’invio di una lettera ufficiale del presidente Barachini, condivisa all’unanimità dall’Ufficio di presidenza, la Rai non si sia neanche degnata di rispondere? A nome della commissione, Barachini ha rivolto alla Rai una richiesta di spiegazioni sulla mancata applicazione di due precise risoluzioni della Vigilanza, sulla deontologia nell’utilizzo dei social e sui conflitti di interessi di agenti, autori e conduttori.

Due risoluzioni approvate all’unanimità ormai da tempo, sulla cui applicazione continua ad aleggiare opacità. Come è possibile che la Rai non risponda nemmeno ad una lettera dell’organo parlamentare deputato al controllo sull’azienda? Intanto si susseguono casi imbarazzanti di utilizzo dei social aziendali, non soltanto gli scontri tra giornalisti e gli insulti a esponenti politici, è di questa settimana il caso dell’account twitter della trasmissione Ore 14 su Rai2 che ha ritwittato niente meno che un tweet dell’account “Lega Salvini premier” che apostrofava Salvini col nome di “Capitano”. I cittadini pagano il canone per episodi del genere?

Caro collega, in commissione hai detto che il poco tempo che rimane a questi vertici prima della scadenza di aprile non deve andare sprecato. E allora, se non si vuole sprecare questi pochi mesi, perché il Governo non chiede all’amministratore delegato Salini, scelto dal governo del Movimento 5 stelle e della Lega, di applicare subito la sentenza del Tar sulla trasparenza nelle nomine e nelle promozioni dei telegiornali?

Una sentenza, appena emessa, definita “storica” da alcuni organi di informazione, in riferimento ad un ricorso di una giornalista del Tg1, perché sancisce il rispetto dell’obbligo, per i direttori Rai che promuovono, di motivare in maniera adeguata e formale ogni scatto di carriera. La Rai, è bene ricordarlo, è l’azienda dove si fanno più promozioni in assoluto nelle redazioni giornalistiche, anche mentre l’intero sistema editoriale soffre per la crisi del settore.

Al Tg1 per ogni redattore ordinario ci sono almeno due graduati, un rapporto che non ha eguali in nessun altro giornale. Le promozioni vengono date con molta leggerezza, a pagare sono i contribuenti. Perché Salini non fa subito piena trasparenza su questo? Il Governo farebbe bene a chiederglielo. I 5 stelle non erano quelli dello streaming e della scatoletta di tonno?

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