Rai. Anzaldi: “Come può Direttore Rai3 ospitare Scanzi a Cartabianca mentre procura indaga?”

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Anche il Codacons chiede alla Rai di cancellare l’ospitata del giornalista del Fatto Quotidiano nel programma di Bianca Berlinguer. “Uso privato del servizio pubblico”

L’ospitata di questa sera di Andrea Scanzi a #Cartabianca su Rai3 finisce nel mirino del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi che, su Twitter, scrive: “Il direttore di Rai3 Franco Di Mare, che ha avuto la correttezza di bloccare le ospitate pagate di Mauro Corona a #Cartabianca dopo l’ennesimo caso di sessismo e insulti, come fa a consentire che oggi Scanzi vada tranquillamente in onda, pagato dalla Rai, mentre la Procura indaga sul suo vaccino?“. L’On. Anzaldi cita anche un tweet di Maria Elena Boschi, Capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati, che aveva aspramente criticato il giornalista aretino, il quale ha poi rilanciato sui social network contro di lei.

Ma anche il Codacons si scaglia contro la partecipazione del giornalista del Fatto Quotidiano nel programma di prima serata condotto da Bianca Berlinguer e dove egli è ospite fisso (pagato dai cittadini). Tanto da inviare una diffida urgente alla Rai chiedendo alla rete di non consentirne la partecipazione. “Il giornalista, come noto, è oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica di Arezzo per il caso della vaccinazione anti-Covid”.

E ancora, come si legge in una nota della stessa associazione, che riprende le parole dello stesso Segretario della Commissione di Vigilanza Rai: “Abbiamo scritto all’azienda chiedendo di escludere dalla trasmissione Andrea Scanzi fino a che non sarà chiarita la sua posizione. Sarebbe gravissimo se il giornalista utilizzasse la tv pubblica per una difesa privata, ipotesi che costituirebbe un abuso di atti d’ufficio sanzionabile per legge“.

Il Codacons chiede inoltre di essere ammesso in studio, “se sarà affrontata in trasmissione la vicenda della vaccinazione che ha interessato il giornalista […] per consentire la contestazione delle sue tesi. In caso contrario ci troveremmo di fronte ad un uso privato del servizio pubblico, inaccettabile e sanzionato dal nostro ordinamento“.

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