Rai, Anzaldi: “Fuga spettatori, crollo Tg2. Cosa vuol fare Fuortes sull’informazione?”

Tg2 Anzaldi

di Marco Zonetti

Una recente analisi dello Studio Frasi rilanciata dall’Ansa ha evidenziato come, a ottobre 2021, si sia verificato un calo di ben ben 2,5 milioni si spettatori televisivi nella fascia 20.30-22.30 rispetto al 2020, raggiungendo in media i 23,1 milioni. Un dato inferiore al 40% della popolazione totale, cosa che non avveniva da diciotto anni. Se Rai, Mediaset, Sky e La7 perdono terreno, a crescere sono invece Netflix, Amazon Prime e Disney +.

Parallelamente, per quanto riguarda lo switch off iniziato il 20 ottobre e che – come ricorda Prima Online – “attraverso varie tappe, porterà i telespettatori italiani nella nuova era del DVBT2”, sempre lo Studio Frasi sottolinea come: “Al primo appuntamento di migrazione, ad essere più penalizzata in termini di risultati di ascolto, è per adesso la tv pubblica. Mentre soffre molto poco e risulta addirittura un po’ avvantaggiata quella commerciale“.

Una penalizzazione per quanto concerne la Rai che si spiega esaminando l’elenco di canali che Viale Mazzini ha “deciso di rendere visibili, già in questa fase, ‘solo’ ai televisori già abilitati alla nuova tecnologia”. Sempre Prima Online puntualizza: “Viale Mazzini ha spedito subito nella nuova era, infatti, alcuni canali ‘importanti’ in termini di capacità di conquistare audience: ci sono infatti Rai4, Rai Movie, Rai Sport + HD, RaiPremium e Rai YoYo e Rai Gulp, nella lista che poi comprende anche Rai5, Rai Storia, Rai Scuola”. Mentre “più ‘furba’ e prudente è stata la scelta di Mediaset, che in questa fase ha inviato nel futuro ‘solo’ TgCom24, Mediaset Italia2, Boing Plus, Radio 105, R101 Tv e Virgin Radio Tv, comunque forti su altre piattaforme“. Una situazione anticipata più volte già l’anno scorso dal lungimirante sito Bloggorai, le cui previsioni – comprensive di moniti inascoltati dalla Rai – si sono puntualmente verificate alla lettera.

L’Onorevole Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, commenta i numeri elaborati dello Studio Frasi definendoli “molto preoccupanti”, con il rischio “di essere solo l’anticipo di quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi, se la nuova Direttiva europea sui fornitori di servizi media audiovisivi venisse recepita così come è stata proposta dal Governo”.

E precisa: “Per ora a crescere sono solo gli over the top Netflix, Amazon Prime, Disney+, ma con le nuove regole verranno obbligati a crescere ancora di più, a discapito innanzitutto della Rai. Forse sarebbe stato più opportuno ascoltare le voci critiche che si erano levate nelle scorse settimane, come quella del sottoscritto“.

Il Segretario della Vigilanza si domanda che cosa intenda fare il servizio pubblico, “il più colpito da questa fuga di telespettatori dalla tv”, sottolineando come fra i crolli maggiori registrati nell’ultimo anno vi siano “proprio alcuni telegiornali Rai come il Tg2, che da ottobre 2020 a ottobre 2021 ha perso il 25% del proprio pubblico, oltre mezzo milione di telespettatori e quasi 2 punti di share (passando dall’8% al 6,1%)“.

“Invece di chiedere altri soldi agli italiani addirittura con proposte di nuove tasse” conclude dunque Michele Anzaldi, “quali innovazioni ad esempio sull’informazione intende mettere in campo l’Ad Fuortes?“. Allusione non velata alle criticate ipotesi dell’Ad Rai Fuortes di tassare i telefonini e di scaricare il fondo per l’editoria sulla “fiscalità generale” (leggi, sulle spalle dei contribuenti).

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