Rai, Anzaldi: “Gravissime accuse a Fuortes. Governo e Vigilanza convochino sindacati”

L'Ad Rai Carlo Fuortes
L’Ad Rai Carlo Fuortes

di Marco Zonetti 🖋️

“In pochi giorni” – scrive il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi su Facebook – per la seconda volta dai sindacati è arrivato in maniera unitaria un gravissimo atto d’accusa contro l’attuale gestione della Rai. Come possono il Cda, il Governo, i ministri competenti Giorgetti e Franco, il Parlamento con la commissione di Vigilanza continuare a fare finta di nulla?

E ancora: “È urgente che le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fnc Ugl, Snater Libersind vengano ascoltate in audizione. Se i rappresentanti dei lavoratori si spingono, per la prima volta, a paventare il rischio di “devastare l’azienda”, la politica ha il dovere di ascoltarli e capire meglio cosa sta succedendo nel servizio pubblico.

L’On. Anzaldi si riferisce all’ultimo comunicato delle Segreterie nazionali sindacali contro l’Amministratore Delegato della Rai Carlo Fuortes, come riportato dall’Adnkronos. “Le dichiarazioni rilasciate durante la presentazione dei palinsesti dall’amministratore delegato Rai in relazione allo sciopero del personale di produzione tv impongono una riflessione. Fuortes sbaglia tutto: tempi, modi e parole. E continua a farlo senza soluzione di continuità“.

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fnc Ugl, Snater Libersind evidenziano quindi “troppa superficialità a danno di un’azienda che invece avrebbe bisogno di maggiore professionalità. Valutare uno sciopero dal solo ‘danno’ causato, senza interrogarsi sugli aspetti che hanno portato allo sciopero stesso, lascia senza
parole. Mostra tutti i limiti di chi dovrebbe guidare un gruppo in un percorso di crescita e invece passeggia tranquillo senza preoccuparsi di guardare se dietro qualcuno lo stia realmente seguendo
“.

I sindacati deplorano “un piano editoriale criticato pesantemente dai dati di ascolto” e “un piano industriale che ipotizza cessioni e dismissioni”. E concludono: “A meno che il piano della
politica non sia quello di devastare un’azienda importante come Rai, c’è il disperato bisogno che qualcuno intervenga per rimettere in corsa Rai e definirne con attenzione l’orizzonte verso cui tendere
“.

Il comunicato di cui sopra fa seguito a quello che abbiamo ricevuto e pubblicato qualche giorno fa, sempre diffuso dalle Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNC-UGL SNATER LIBERSIND-CONFSAL contenente una prima draconiana requisitoria nei confronti del piano industriale dell’Ad Rai Carlo Fuortes, definito senza mezzi termini “un piano di distruzione”.

La polemica si ricollega allo sciopero di alcune sigle sindacali Rai svoltosi domenica 26 giugno 2022, giorno di ballottaggi per le elezioni amministrative, che ha impedito alla Tv pubblica di approntare uno speciale in prima serata che seguisse lo spoglio dei dati. Lasciando così spazio alle Tv commerciali, Rete4 e La7, che – con la copertura degli esiti dei ballottaggi – hanno battuto il record di ascolti superando finanche Rai1.

E tuttavia l’Ad Rai Carlo Fuortes, interpellato al riguardo dello sciopero durante la conferenza stampa per la presentazione dei palinsesti 2022-2023, dichiarava: “Gli effetti sul commento dei risultati delle ultime elezioni sono stati relativi. Il Tg1 ha fatto il suo speciale, RaiNews ha continuato ad informare, era comunque una informazione relativa ad alcune città e comunque non credo ci siano stati grossi danni. Ovviamente le dinamiche delle relazioni sindacali non possono essere condizionate da un singolo caso. Direi che il Tg1 in particolare è riuscito a dare informazione prontamente la sera delle elezioni e direi senza nessun problema“.

In realtà Rai1 aveva mandato in onda la replica di uno Speciale Tg1 già andato in onda, e RaiNews iniziava a occuparsi dei ballottaggi solo dopo la mezzanotte, quando ormai Rete4 e La7 avevano già ampiamente informato i telespettatori. E da ore.

Al che sempre l’On. Anzaldi commentava così su Twitter le parole del vertice Rai: “Per l’Ad Rai Fuortes non aver seguito i ballottaggi delle amministrative (coperti invece dalle tv commerciali) a causa di uno sciopero ‘non ha creato grossi danni’. Certo, tanto alla Rai i soldi del canone arrivano lo stesso, anche se trasmettono il segnale orario. Da non credere“.