Rai, Anzaldi: “Informazione mai così in basso, vero giornalismo assente. Draghi faccia presto”

Scanzi Berlinguer Cartabianca
Bianca Berlinguer e Andrea Scanzi a #Cartabianca su Rai3

In un’intervista a Globalist, il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) ha toccato diversi argomenti relativi alla Tv di Stato, mai così soggiogata da una cappa di silenzi, omertà e immobilità come in questo periodo. Il rinnovo dei vertici ormai scaduti ristagna, e continua a fare scalpore l’audizione in Vigilanza del Direttore Canone e Beni artistici della Rai Nicola Sinisi che ha lanciato accuse di rara gravità all’azienda riguardo alle risposte ufficiali date da quest’ultima alla Commissione parlamentare.

“Ciò che è accaduto con l’audizione del direttore Canone Sinisi è davvero incredibile” commenta l’On. Anzaldi. “Un dirigente Rai viene in sede parlamentare e lancia accuse gravissime contro l’azienda, dice che i vertici hanno addirittura mentito al Parlamento in un atto ufficiale, ma non succede niente. Nessuno chiede alla Rai di rendere conto, nessuno convoca d’urgenza l’amministratore delegato Salini. Ma come è possibile? Scriverò al presidente Fico e gli chiederò se, da ex presidente della commissione di Vigilanza, può accettare che un organo parlamentare venga umiliato in questa maniera“.

E precisa: “Dopo anni in cui la Rai ha denigrato in ogni modo il lavoro della Vigilanza, ignorandolo, disattendendo alle risoluzioni parlamentari, non applicando i nostri atti di indirizzo, stavolta è stato raggiunto il punto più basso. Come fanno i presidenti delle Camere a rimanere in silenzio?”.

“Il silenzio accondiscendente che circonda questa Rai – prosegue il Segretario della Commissione di Vigilanza – è davvero inquietante. Da quasi un mese le Camere potrebbero e dovrebbero votare per i consiglieri del nuovo Cda, ma ormai se ne riparla a luglio. In questi tre anni, senza un presidente di garanzia come invece previsto dalla legge, il servizio pubblico ha toccato il fondo nel rispetto del pluralismo e del giornalismo, ma in tanti hanno preferito fare finta di niente, magari in cambio di uno strapuntino di visibilità o di qualche sottonomina”.

Quindi Michele Anzaldi si appella al presidente Mario Draghi, che “ha il dovere di fare presto e di far tornare la Rai alla sua vera mission, a partire dal semplice rispetto della deontologia professionale. La vicenda della Newsroom è paradigmatica di come l’arrogante Rai non rispetti le indicazioni che arrivano dal Parlamento. Il Piano News fu approvato dalla Vigilanza, allora presieduta proprio da Fico, fu approvato dal Cda, ma i vertici aziendali hanno fatto finta di nulla. E’ continuata la moltiplicazione dei microfoni, degli sprechi, delle nomine ed è peggiorato il servizio. La Newsroom non avrebbe solo portato a 70 milioni di euro di risparmi all’anno, ma anche all’eliminazione dell’influenza di alcuni partiti su alcune redazioni. Ecco perché credo sia doveroso che il presidente Fico, a maggior ragione dopo il caso Sinisi, faccia sentire la sua voce”.

L’On. Anzaldi è tornato poi sull’argomento pluralismo, suo autentico cavallo di battaglia. “La Rai deve tornare a fare vera informazione, vero giornalismo. Abbiamo assistito alla presentazione di nuovi palinsesti fotocopia da parte di vertici ormai scaduti e non più legittimati a fare scelte per il futuro, palinsesti dove l’informazione in prima serata continua ad essere quasi del tutto assente, mentre le tv commerciali moltiplicano gli spazi. Ancora una volta avremo come unico talk show di prima serata della Rai #Cartabianca su Rai3, distintosi in questa stagione solo per gli ascolti sempre più bassi e i casi Corona e Scanzi. Mi auguro che il nuovo Cda e il nuovo amministratore delegato rimettano mano a scelte fatte da amministratori scaduti”.