Rai. Anzaldi (Iv) smaschera la propaganda di Conte e Casalino nei Tg

Tg Rai Anzaldi Conte Casalino
Rocco Casalino e Giuseppe Conte

Il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) fu il primo, qualche mese fa, a evidenziare come nei Tg Rai e non solo ricorressero pedissequamente le stesse immagini del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Conte che percorre di buona lena i corridoi di Palazzo Chigi per poi entrare nella sua stanza, sedersi alla scrivania e consultare documenti dall’aria cruciale. Insomma, una specie di agiografia per immagini della solerzia del Primo Ministro.

Immagini in stile Minculpop

L’On. Anzaldi – sempre per primo – faceva notare come, troppo spesso, quelle stesse immagini di Conte aprissero il Tg1, anche se la notizia riguardante il Presidente del Consiglio non era poi così rilevante da giustificare un primo servizio del notiziario. Alla luce di tutto ciò, in qualità di Segretario della Vigilanza Rai aveva presentato un’interrogazione alla Rai per domandare se tali sequenze fossero autoprodotte da Palazzo Chigi, e dal portavoce di Conte Rocco Casalino, in spregio alla libertà delle testate giornalistiche pubbliche, in puro stile “Minculpop”.La risposta di Viale Mazzini è stata una doccia fredda nonché un’inquietante conferma dei sospetti sulla propaganda ordita da Conte e Casalino.

Sospetti confermati, messinscena orchestrata dai collaboratori di Conte

“A causa della pandemia” ha risposto la Rai a Michele Anzaldi, “la presidenza del Consiglio dei ministri ha disposto che, per motivi di sicurezza sanitaria, non sia opportuno che operatori esterni lavorino negli ambienti di Palazzo Chigi per produrre servizi televisivi e pertanto, tutte le immagini del presidente del Consiglio vengono realizzate direttamente dagli uffici della presidenza stessa”.

E a quel punto, su Facebook, il deputato di Italia Viva ha replicato: “Perché la Rai, a differenza delle tv commerciali, ha accettato questa situazione? Perché in particolare il Tg1 ha accettato per mesi di trasmettere le immagini decise e vagliate direttamente dagli uffici del premier?”. Secondo l’On. Anzaldi si tratta di una “messinscena orchestrata dai collaboratori di Conte, una situazione da Minculpop che non ha paragoni in nessuna democrazia occidentale“.

Tecnici Rai umiliati

Per rincarare: “Come possono l’Ordine dei giornalisti, la Fnsi, l’Usigrai, l’Agcom non dire e fare nulla di fronte ad una tale lesione dell’autonomia giornalistica? Perché la Rai ha accettato da Conte, e solo da lui a differenza di tutti gli altri esponenti politici e istituzionali, questa imposizione? La Rai può contare su apparato produttivo di circa 6mila tecnici, ai quali si aggiungono innumerevoli appalti esterni per ulteriori 4mila tecnici: 10mila operatori che avrebbero potuto e dovuto occuparsi delle riprese anche di Conte sono stati umiliati, senza peraltro alcun risparmio per il servizio pubblico”.

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