Rai, Anzaldi: “Proteste sui tetti pubblicitari? Prima rispettare norme violate dai vertici nominati da Conte”

Rai Conte Anzaldi tetti pubblicitari
L’ex Presidente Rai Marcello Foa, l’ex Ad Fabrizio Salini e il leader del M5s Giuseppe Conte

Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, interviene sulla revisione da parte del Consiglio dei Ministri (come da direttiva UE) del Tusmar, Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici, e getta acqua sul fuoco delle proteste del sindacato USIGRAI e di Giancarlo Leone, ex alto dirigente Rai ora presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi.

Andiamo per ordine: dopo l’audizione in Commissione di Vigilanza dei nuovi vertici Rai, la Presidente Marinella Soldi e l’Ad Carlo Fuortes, e l’argomentazione di quest’ultimo sulla gestione oculata delle questione delle risorse dell’azienda, il via libera del Consiglio dei Ministri al provvedimento attuativo della direttiva Ue sui media audiovisivi ha fatto per l’appunto arricciare il naso all’USIGRai e al presidente di Apa Leone.

L’USIGRai paventa il rischio di “un danno di decine di milioni di euro” per la Rai e precisa: “Il recepimento della Direttiva Ue modifica il Tusmar e interviene sui tetti pubblicitari. Apparentemente si prevede un aumento anche per la Rai. In realtà, si tradurrà in una ulteriore perdita per le casse del Servizio Pubblico, perché il conteggio verrà fatto per ogni singola rete e solo in alcune fasce orarie”. Mentre Leone teme che: “se si confermeranno le indiscrezioni circa una diminuzione dell’affollamento pubblicitario della Rai al 6-7% nel day time e al 12% nel prime time, questo avrà un impatto gravissimo sugli investimenti del servizio pubblico nella cultura e nei prodotti audiovisivi e cinematografici”. 

E ancora: “Abbiamo calcolato che l’introduzione di queste misure potrebbe arrecare minori introiti pubblicitari per la Rai tra i 60 e i 100 milioni di euro l’anno che si tradurrebbero inevitabilmente in minori investimenti sulla cultura, essendo questi legati a quote obbligatorie del fatturato del servizio pubblico. Salutiamo con favore l’incremento della raccolta pubblicitaria per le emittenti commerciali, ma riteniamo molto preoccupante l’ipotesi di una riduzione per il servizio pubblico che notoriamente investe l’80% della torta degli investimenti culturali rispetto alle altre emittenti”.

Alle rimostranze di USIGRai e Leone, Michele Anzaldi – su Facebook – risponde così: “Prima di protestare per la revisione dei tetti pubblicitari Rai, che peraltro il nuovo Tusmar rivisto dal Consiglio dei ministri amplia, bisognerebbe innanzitutto fare in modo che il servizio pubblico rispetti le norme pubblicitarie vigenti“.

E illustra: “Basta rivedere l’audizione in commissione di Vigilanza del 14 maggio 2020 dell’allora presidente Agcom Cardani (qui il video) per verificare quanto la Rai in questi anni abbia infranto le regole, praticando un dumping selvaggio. Cardani lanciò un duro atto di accusa contro la Rai, parlando di totale assenza di trasparenza. Addirittura il servizio pubblico dei vertici gialloverdi nominati da Conte si rifiutò di consegnare al Garante i listini applicati“.

Il Segretario Anzaldi prosegue: “C’è una Delibera ad hoc dell’Authority che sanziona la Rai per violazione del Contratto di Servizio e sulla quale i nuovi vertici hanno il dovere di dare risposte, dopo le continue violazioni dei loro predecessori, sulla pubblicità ma anche sul pluralismo. E’ singolare che a intervenire in queste ore siano stati il sindacato unico dei giornalisti Rai e l’associazione dei produttori, presieduta da un ex alto dirigente Rai dimessosi con l’entrata in vigore del tetto agli stipendi: un tentativo dal sapore corporativo e non certo a tutela della qualità e della buona amministrazione dei soldi dei cittadini che pagano il canone“.

error: Content is protected !!