Rai, audizione del Ministro Giorgetti in Vigilanza. Il nodo RaiWay

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di Marco Zonetti 🖋️

Nella mattinata di oggi, giovedì 7 luglio 2022, la Commissione di Vigilanza Rai ha ricevuto in audizione (qui il video completo) il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti (Lega). Il Ministro era convocato per aggiornare la commissione sul processo che ha portato alla pubblicazione dell’atto di indirizzo del Consiglio dei ministri per la definizione delle linee guida relative al contenuto del prossimo contratto di servizio 2023-2028 e che vede ora, come prossimo passo, la pubblicazione delle linee guida stesse, d’intesa tra il ministero dello sviluppo economico e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Pubblichiamo di seguito la trascrizione integrale dell’intervento del Ministro.

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“Desidero ringraziarvi per questo nuovo invito a intervenire presso la Commissione, quest’oggi peraltro in una materia – quella dell’evoluzione del servizio pubblico radiotelevisivo – in cui considero di fondamentale importanza il confronto tra l’Esecutivo e il Parlamento. Non sono, come sapete, parole formali: la consapevolezza della rilevanza del contributo che può essere apportato dagli Organi parlamentari è, piuttosto, il frutto della lunga esperienza maturata in queste aule.

L’intervento, come anticipato, è stato richiesto al fine di aggiornare la Commissione in merito alla prosecuzione del processo che ha portato alla pubblicazione dell’Atto di indirizzo del Consiglio dei Ministri per la definizione delle linee guida sul contenuto del prossimo contratto di servizio 2023-2028 e che vede ora, come prossimo passo, la pubblicazione delle linee guida stesse, d’intesa tra il Ministero dello sviluppo economico e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Un tema di straordinaria valenza politica e sociale, per il quale si registrano crescenti aspettative da parte degli italiani.

Come noto, il procedimento per la definizione dei compiti del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale – che è alla sua prima applicazione – è delineato dall’articolo 59 del Testo unico sui servizi media e audiovisivi (TUSMA), che prevede come primo passaggio una deliberazione del Consiglio dei ministri con la quale sono definiti gli indirizzi al Ministero dello Sviluppo Economico per la definizione delle linee guida sul contenuto degli ulteriori obblighi di servizio pubblico, che devono poi essere adottate d’intesa con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dal Ministero dello sviluppo economico.

Prendiamo le mosse dall’atto di indirizzo, che il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scorso 17 maggio.

La normativa prevede espressamente che la definizione delle linee guida debba avvenire avendo riguardo allo sviluppo dei mercati, al progresso tecnologico e alle mutate esigenze culturali nazionali e locali.

Si è dunque proceduto, nella definizione delle stesse, partendo dal contesto di riferimento, dove, grazie al lavoro svolto dagli uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono stati delineati gli aspetti principali dell’evoluzione del sistema dei media, prestando particolare attenzione al cambiamento delle abitudini di consumo dei cittadini e dei consumatori, che registra un sensibile aumento della fruizione di servizi e di contenuti multimediali e in streaming.

Nella descrizione del contesto di riferimento, è stato inoltre dato atto del processo di refarming delle frequenze, appena concluso, che porterà, nei prossimi anni e soprattutto con l’introduzione del DVBT2 nel 2023, a un crescente e continuo miglioramento della qualità di trasmissione delle immagini.

In questo quadro, alla luce dell’evoluzione del mercato, e in considerazione della crescente domanda di informazione da parte dei cittadini, con l’atto di indirizzo si è voluta valorizzare la funzione fondamentale del servizio pubblico radiotelevisivo nell’accompagnare il processo di trasformazione in corso, conferendo un particolare risalto alle tematiche e ai valori che stanno suscitando grande interesse nella popolazione e in particolare nelle giovani generazioni, tra i quali:

  • la sostenibilità ambientale
  • lo spirito di appartenenza all’Unione europea
  • la salute e il benessere fisico
  • l’inclusività e il contrasto delle discriminazioni.

Nel metodo, con l’obiettivo di garantire un adeguato livello di qualità del servizio pubblico, l’atto di indirizzo, nel dettaglio, si è mosso nell’ambito di tre indirizzi prioritari:

  • la necessità di garantire la sostenibilità economica, con un’espressa indicazione rispetto ai profili dell’efficienza aziendale e della razionalizzazione della spesa;
  • la necessità che il contratto di servizio abbia un respiro pluriennale, attraverso una ri-definizione della missione del servizio pubblico nell’ottica delle mutate esigenze della cittadinanza;
  • le necessità che gli obblighi assunti nel contratto di servizio siano più cogenti e dunque che vengano misurati attraverso l’introduzione di obiettivi e il potenziamento degli strumenti e degli organi di verifica.

In questa prospettiva, sono previste alcune raccomandazioni preliminari.

La prima, riguarda l’invito al Ministero dello sviluppo economico di valorizzare, per quanto di propria competenza, la coincidenza temporale tra la redazione del primo schema di contratto di servizio e il piano industriale della RAI.

La seconda, diretta a sensibilizzare ciascun Ministro a effettuare una ricognizione delle risorse del PNRR, cui RAI potrebbe accedere, con particolare riguardo a turismo, scuola, trasformazione digitale, formazione e cultura. 

La terza, come ha peraltro confermato l’amministratore delegato della RAI nella sua audizione in Vigilanza, l’impegno della RAI di destinare alle attività proprie del servizio pubblico tutte le risorse eventualmente derivanti da operazioni straordinarie (per intenderci, nel caso della ipotizzata cessione delle quote di Rai Way).

Infine, è espressamente previsto nell’atto di indirizzo che la RAI dovrà perseguire un’efficace razionalizzazione della spesa e dovrà proseguire sulla strada della separazione contabile per assicurare trasparenza e monitoraggio delle attività finanziate con il canone.

Venendo al merito del provvedimento, l’atto di indirizzo stabilisce, e declina, undici obiettivi strategici che la RAI dovrà assicurare e che, a loro volta, vengono declinati in una serie di azioni concrete.

Li leggo di seguito.

  1. accelerare la trasformazione della RAI in digital media company anche attraverso lo sviluppo delle piattaforme digitali;

[in quest’ambito, considero particolarmente importanti gli impegni: i.) a migliorare RaiPlay, ii.) a investire nella ricerca e sviluppo, iii.) a sviluppare sinergie con la scuola e iv.) a conferire centralità al sito internet, che oggi non è tra i siti di riferimento degli italiani]

  • accrescere la qualità dell’informazione secondo criteri di completezza, equilibrio, responsabilità, imparzialità, indipendenza e pluralismo;

[in quest’ambito, segnalo gli impegni: i.) a utilizzare le professionalità interne all’azienda; ii.) a valorizzare il ruolo delle donne, sia nell’ambito delle scelte aziendali, sia nei contenuti prodotti; iii.) a migliorare la qualità dei programmi di approfondimento, senza moltiplicare i centri di spesa attraverso la segmentazione editoriale e iv.) a fare in modo che anche i conduttori non giornalisti si attengano ai principi di competenza e professionalità del trattare gli argomenti di interesse per gli italiani]

  • attrarre e fidelizzare il pubblico giovane;

[è un tema che ho particolarmente a cuore, perché con questi impegni abbiamo voluto che la RAI investisse per recuperare quel pubblico giovane che, pur se geneticamente lontano dalla tv tradizionale, è fondamentale per il servizio pubblico di oggi e di domani; abbiamo inoltre rimarcato la necessità di tutelare i minori]

  • trasmettere e promuovere l’Italia nel mondo e diffondere i valori culturali e civili dell’Italia e dell’Unione europea;

[l’obiettivo è abbastanza chiaro già dal titolo, sottolineo solamente: i.) l’impegno a valorizzare l’eccellenza italiana nel mondo, anche attraverso il racconto delle storie di imprenditori italiani; ii.) l’impegno alla valorizzazione e diffusione della lingua italiana; iii.) la valorizzazione e la promozione, in un’ottica anche di sviluppo turistico, delle realtà territoriali]

  • diffondere e incoraggiare lo sport e gli stili di vita sani, valorizzandone gli aspetti di inclusività sociale nonché promuovere la diffusione di un modello nutrizionale sano quale la dieta mediterranea;

[la popolazione italiana è strutturalmente sedentarie, siamo al quint’ultimo posto in Europa per esercizio fisico, l’obiettivo è dunque non tanto, e non solo, quello di trasmettere gli eventi sportivi di alto livello ma di fare vedere lo sport, anche minore, in tv e di contribuire a diffondere la cultura dell’esercizio fisico e degli stili di vita sani nei programmi; egualmente importante è l’aspetto nutrizionale, che è alla base dell’adozione di uno stile di vita salutare]

  • accrescere le competenze del pubblico in relazione alle nuove sfide della transizione ambientale e digitale;

[lo ho accennato prima, transizione ambientale e transizione digitale devono essere sempre più centrali nella vita degli italiani, e la RAI dovrà svolgere un ruolo in questo campo, dedicando attenzione e spazio in palinsesto, così come dovrà svolgerlo per incoraggiare le ragazze e i ragazzi allo studio delle discipline tecnologiche e scientifiche] 

  • assicurare un rafforzamento degli obblighi di accessibilità e inclusività;

[sono temi che non necessitano di illustrazione, per la loro importanza, riferendomi in particolare alla sfida della disabilità]

  • contribuire alla promozione della parità di genere e delle pari opportunità;

[“il raggiungimento di una piena ed effettiva parità di genere costituisce una priorità per l’Italia ed è per questo che il contratto di servizio dovrà assicurare il raggiungimento di obiettivi ben precisi, tra i quali la valorizzazione del ruolo delle donne in tutti gli ambiti della vita sociale, economica e politica, la rappresentazione del valore e del ruolo delle donne nonché il loro contributo nella società e nel lavoro e la valorizzazione delle professionalità femminili interne all’azienda]

  • sostenere lo sviluppo dell’industria audiovisiva nazionale;

[è un tema importante, su cui anche il Ministro Franceschini si sta impegnando a fondo, e su cui dovremo tornare in considerazione del fatto che i produttori audiovisivi e cinematografici di proprietà italiani sono sempre meno; in questa sede, si chiede semplicemente alla RAI di valorizzare le opere di espressione originale italiana]

  1. rafforzare il ruolo e l’evoluzione tecnologica del servizio pubblico radiofonico;

[la Radio, che a breve sarà interessata da una nuova pianificazione delle frequenze digitali, è ancora centrale nelle abitudini di consumo degli italiani: abbiamo dunque voluto rimarcarne l’importanza anche nella prospettiva della digitalizzazione dei contenuti]

  1. ottimizzare la capacità trasmissiva e il livello di copertura delle reti RAI

[il paragrafo semplicemente intende essere di stimolo a RAI per essere all’avanguardia tecnologica, assicurando la copertura sul territorio italiano e di garantire la diffusione dei contenuti, a tutti gli italiani, con ogni forma trasmissiva].

Chiaramente, l’atto di indirizzo prevede poi ulteriori azioni e impegni che dovranno poi essere declinati nel contratto di servizio.

Da ultimo, per assicurare la cogenza degli impegni assunti con il contratto di servizio, l’atto di indirizzo richiama espressamente l’adozione di obiettivi misurabili, la fissazione di KPI e di strumenti per la misurazione periodica della qualità.

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Sulla base dell’atto di indirizzo, il Ministero dello sviluppo economico adotterà, d’intesa con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, le linee guida sul contenuto del contratto di servizio. Le interlocuzioni sono in corso e i tempi dovrebbero pertanto essere brevi, anche al fine di assicurare la valorizzazione della contestualità temporale tra la redazione del primo schema di contratto di servizio e il piano industriale della RAI.

Nella prospettiva della migliore redazione dello schema di contratto, saranno fondamentali i contributi che la Commissione vorrà offrire e posso assicurare, sin d’ora, che sarà mia cura, e degli uffici del Ministero dello sviluppo economico, lavorare in questo senso.

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Rispondendo ai Deputati e Senatori, il Ministro Giorgetti si è detto d’accordo con le disamine del Segretario della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi (Iv), che – elencando le tante problematiche che investono la Tv pubblica – ha lamentato come la Rai stia andando in direzione del tutto opposta rispetto le istanze su cui Parlamento e Governo sono sostanzialmente sulla stessa linea. Quindi il titolare del MISE ha ribadito che, per quanto riguarda RaiWay, “l’approccio non può essere quello della privatizzazione per fare cassa, in stile anni ’90”. Precisando che “è evidente che la Rai con le sue risorse non riesce a sviluppare certe linee di indirizzo”, ha poi sottolineato che: “Il controllo pubblico deve rimanere, ma dobbiamo trovare la forma per fare affluire delle risorse in Rai, che possano permettere di sviluppare tutto il piano industriale relativo anche al digitale”.

Il Ministro, sull’argomento, ha dunque concluso che: “Per mantenere il controllo pubblico sulla struttura e far affluire risorse in Rai, già si sono sperimentate nel corso della storia delle formule, con l’intervento di soggetti che hanno comunque il controllo pubblico pur non essendo soggetti pubblici, come Cassa depositi e prestiti, e che possono assolvere questo ruolo“.

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