Rai, bilancio 2022 approvato. Laganà: “Preoccupa l’indebitamento in forte crescita”

bilancio 2022 approvato

di Marco Zonetti

Il cda della Rai ha esaminato e approvato all’unanimità il progetto di bilancio al 31 dicembre 2022 illustrato dall’amministratore delegato Carlo Fuortes. “Il bilancio – informa una nota di Viale Mazzini – evidenzia un risultato netto consolidato in pareggio e una posizione finanziaria netta che, pur risultando negativa per quasi 580 milioni di euro, è comunque attestata su livelli di sostenibilità”. Qui si può leggere la nota ufficiale nella sua integrità.

Interessante la posizione del consigliere di amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà che, a sua volta in una nota, illustra le ragioni dietro al suo parere favorevole. “È solo per senso di responsabilità nei confronti dell’azienda che ho approvato il documento di bilancio 2022 presentato oggi in cda” fa sapere Laganà.

Rai, Laganà: “Indebitamento in progressiva e preoccupante crescita. Incertezza sui palinsesti autunnali

Il consigliere precisa: “Come noto, si tratta di una votazione tecnica, ma la formale situazione di pareggio nasconde purtroppo diverse carenze: in particolare un indebitamento in progressiva e preoccupante crescita, grandi sacrifici dei lavoratori non sostenuti da adeguate politiche retributive e gestionali e una lunga serie di nodi irrisolti, sia a livello corporate che editoriale. A questo si aggiunge il perdurante clima di incertezza in cui versa Rai con emergenti difficoltà nell’avvio dei programmi prossimi nonché nella composizione dei nuovi palinsesti autunnali senza i quali si rischia il regolare avvio delle produzioni“.

Rai, piani futuri bloccati dall’incertezza sulle sorti degli attuali vertici. Intanto continuano a essere favoriti gli esterni, con costi lievitati per l’azienda e per il cittadino che paga il canone

E ancora: “Permangono le preoccupazioni sul futuro della Rai servizio pubblico dal punto di vista delle risorse, piano industriale e contratto di servizio. Dossier attualmente fermi in attesa che vengano ufficialmente chiariti anche gli intendimenti in merito alla permanenza delle attuali cariche di vertice. A risentirne è la tenuta dell’azienda, impossibilitata a pianificare complessivamente il proprio futuro, quantomeno a breve e medio termine, e di fatto spesso ostaggio di decisioni estranee alle facoltà di libero e indipendente intervento dei consiglieri di amministrazione“.

Quanto alle varie problematiche discusse nell’ultimo CdA, Laganà ha anche sollevato in sede di consiglio la vexata quaestio delle risorse esterne all’azienda, favorite a discapito degli interni non soltanto per quanto riguarda il proliferare degli appalti delle trasmissioni affidati alle solite società di produzione (facendo lievitare così i costi a carico della Rai e del contribuente), ma, per portare un recentissimo caso specifico, la decisione della direzione Prime Time di Stefano Coletta di assegnare a un professionista esterno la regia dello speciale L’Eredità che andrà in onda sabato 29 maggio in prima serata su Rai1.

Il motivo? “L’indicazione di date di prove e registrazioni molto tassative che di fatto non hanno reso possibile impiegare il personale indicato dalla Rai sulla produzione rendendo quindi necessario il ricorso a professionisti esterni”.

A tal proposito, il consigliere in quota Dipendenti sottolinea in un intervento pubblicato sul suo profilo Facebook ufficiale come ormai – per esigenze proprie delle società di produzione e dei collaboratori esterni – si possano cambiare i piani di produzione di interi studi, squadre interne e perfino optare per l’appalto totale. Il tutto escludendo tout court la possibilità di tentare un compromesso più sostenibile per la Rai (e quindi per l’utente che paga il canone).

Sciopero generale, Laganà: “Solidarietà e supporto ai colleghi”

La questione delle risorse esterne favorite a discapito delle professionalità interne è anche una delle rivendicazioni dei sindacati Rai che hanno indetto uno sciopero generale previsto per fine maggio. “L’agitazione delle sigle sindacali” commenta Laganà, culminate nella proclamazione dello sciopero per il 26 maggio, sono la diretta conseguenza di una situazione che vado vanamente denunciando da mesi dentro e fuori il cda. Alle colleghe e colleghi va la mia solidarietà e supporto. Occorre pertanto fare chiarezza rispetto al futuro prossimo per il bene del servizio pubblico e delle tante professionalità che vi lavorano. Chi avverte a tutti i livelli un senso di responsabilità verso Rai servizio pubblico, tragga le dovute conclusioni rispetto a questo ormai insostenibile stato di cose“.

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