di Marco Zonetti
L’annuncio dato in Commissione di Vigilanza Rai dall’Ad Rai Carlo Fuortes, intenzionato a tagliare fin dal prossimo gennaio 2022 l’edizione notturna dei Tg regionali per lo share deludente, come già abbiamo sviscerato più volte, ha creato forti malumori all’interno della Rai, che ora si estendono anche alla politica e alle Istituzioni.
E pensare che la decisione di Fuortes prende paradossalmente l’abbrivio proprio dalla politica, ovvero da un’interrogazione parlamentare del Senatore Elio Lannutti dell’Italia dei Valori, ripresa da Pinuccio di Striscia la Notizia. L’interrogazione del Senatore Lannutti, membro della sesta commissione permanente Finanze e Tesoro, era volta a sapere per quale motivo “l’edizione della mezzanotte delle sedi regionali costi, solo di personale, secondo fonti giornalistiche, 4milioni di euro l’anno“. Senza contare alcuni espedienti, come quello di scavallare la mezzanotte “per prendere la maggiorazione, gli straordinari”. Pinuccio, nel Tg satirico di Antonio Ricci, aveva poi sottolineato più volte come l’edizione notturna della Tgr fosse praticamente identica a quelle che la precedevano durante la giornata.
Il taglio annunciato da Fuortes ha poi ricevuto il plauso dell’Onorevole Michele Anzaldi (Iv), Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, che ha a sua volta depositato un’interrogazione chiedendo all’azienda di fare luce sui costi di un’edizione di soli quattro minuti che ripropone sostanzialmente un sintesi delle notizie già ampiamente diffuse alle 19.30, prevedendo però il pagamento di costosi straordinari notturni a giornalisti e tecnici.
Non sono dello stesso avviso, invece, Il Governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che si dice preoccupato per “l’annunciata chiusura per gennaio dell’edizione di mezzanotte dei Tg regionali della Rai. Una scelta che rischia di cancellare una finestra informativa importante sulla giornata, l’attualità, la cronaca relativa all’Emilia-Romagna“.
E ancora: “Proprio durante la pandemia abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di quanto sia
importante l’informazione, soprattutto quella locale e territoriale, a maggior ragione se fornita dal servizio pubblico, anche per contrastare fake news e fare arrivare ai cittadini le notizie sull’andamento epidemiologico e le misure per contrastare il virus. Ciò è accaduto anche in Emilia-Romagna, regione che ha vissuto in pieno ciascuna ondata. Non meno importanti sono poi gli aspetti legati alla salvaguardia dell’occupazione, sia dei giornalisti sia di tecnici e amministrativi”.
Bonaccini auspica dunque “che ci possa essere un ripensamento da parte dei vertici della Rai, con anzi la valorizzazione delle sedi regionali – e quella di Bologna è certo una delle più importanti – e delle professionalità interne”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, anche il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, secondo il quale: “Servizio pubblico significa anche presidiare ogni fascia oraria per informare al meglio il pubblico, grazie al lavoro di giornalisti e tecnici che non si sono mai risparmiati anche nelle ore più buie della pandemia per garantire notizie verificate a tutti. Non è eliminando edizioni dei Tg che si risparmia: ogni “risparmio” fatto in questo modo è un mancato investimento sul pluralismo e sulla democrazia. Sono sicuro che i vertici della Rai potranno riflettere e ripensarci: la Regione Puglia sarà al fianco di azienda e lavoratori per consolidare il buon lavoro attuale e progettare nuove iniziative”.