Rai. Borioni-Laganà a Foa-Salini: “Chiarezza in CdA sul no a Netflix della Cultura”

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Rai. Il pasticciaccio brutto della piattaforma culturale abortita

Il caso della “Netflix della Cultura italiana”, che il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di affidare a una NewCo con Cassa Depositi e Prestiti e Chili Tv, sta diventando l’ennesima patata bollente per l’Amministratore Delegato Fabrizio Salini e per l’attuale Governance Rai. A dar retta al consueto diplomatico e vago comunicato stampa da Viale Mazzini diramato dopo la nostra intervista al Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi, l’azienda avrebbe scelto deliberatamente di non partecipare al progetto. Questo perché “per il suo status di tv pubblica non avrebbe potuto vendere biglietti per un concerto o uno spettacolo teatrale […]”.

E il comunicato proseguiva: “Nella valutazione di Rai di non presentare una manifestazione di interesse e quindi di non prendere parte alla gara pubblica che poi ha avuto luogo, ha pesato la propria ‘ragione sociale’. Fare altrimenti avrebbe richiesto una serie di passaggi al fine di fare una proposta a pagamento, con tempi non compatibili con la partecipazione alla piattaforma“.

Una risposta insoddisfacente

A parte la fumosità della risposta, non appena è stato diramato questo comunicato, a Viale Mazzini si è scatenato un putiferio. Quando mai è stata comunicata ufficialmente in Consiglio di Amministrazione la decisione di non partecipare al progetto? E chi lo avrebbe deciso in ultima analisi? Un’altra delle scelte arbitrarie dell’Amministratore Delegato messe in atto senza consultare i Consiglieri di Amministrazione?

CdA Rai non informato della decisione dei vertici

A seguito di quanto esposto sopra, I consiglieri d’amministrazione Rai, Rita Borioni (Pd) e Riccardo Laganà (Dipendenti) hanno inviato una lettera al presidente Marcello Foa e all’amministratore delegato Fabrizio Salini, per chiedere una relazione, da discutere durante il prossimo Cda di mercoledì 16 dicembre, della mancata partecipazione della Rai al progetto ‘Netflix della Cultura’. In una nota congiunta i consiglieri scrivono che “il progetto cosiddetto ‘Netflix della Cultura Italiana’ con la partecipazione della direzione Rai Cultura purtroppo non è stato oggetto di alcun passaggio in consiglio di amministrazione nemmeno a livello di comunicazione“.

Le richieste dei consiglieri Borioni e Laganà

Borioni e Laganà sono dell’avviso che “tale proposta istituzionale sia di rilevanza strategica per Rai e dunque anche di competenza del consiglio di amministrazione in virtù delle prerogative di indirizzo e controllo”. Pure, come i privati cittadini, anche gli stessi consiglieri Rai hanno appreso solo attraverso agenzie stampa “che il MiBACT avrebbe formalizzato alla Rai la richiesta di prendere parte al cosiddetto progetto ‘Netflix della Cultura Italiana’ mediante un beauty contest indetto da Cassa Depositi e Prestiti al quale i vertici aziendali non avrebbero neppure formalmente risposto per motivi che abbiamo letto sempre attraverso un comunicato stampa”.

Chiarezza e trasparenza in CdA

Tramite una lettera inviata qualche giorno fa all’ad e al presidente Rai, Rita Borioni e Riccardo Laganà hanno dunque chiesto “di presentare ampia e dettagliata relazione sul tema durante il Cda previsto il 16 dicembre 2020 nella speranza si possa fare definitivamente chiarezza rispetto ad una vicenda ancora una volta davvero poco trasparente“.

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