Sanremo Young, dipendente Rai arrestato. Anzaldi: “Chi erano i direttori di riferimento?”

Rai arrestato dipendente corruzione

di Marco Zonetti

Un dipendente Rai e due imprenditori lombardi sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. Dall’Agi apprendiamo che “le misure, eseguite dai militari del comando provinciale della guardia di finanza, sono anche reali. E’ stato infatti posto in essere un sequestro di beni per oltre 160mila euro“.

Le indagini coordinate dalla procura di Roma, delegato al nucleo di polizia economico finanziaria e svolte con la concreta collaborazione della Rai, “hanno riguardato alcuni affidamenti senza gara competitiva, nel periodo dal 2014 al 2019, relativi a servizi di facchinaggio e manovalanza per gli allestimenti scenici in vari centri di produzione televisivi e – secondo La Repubblica relativi alla produzione di Sanremo Young, ottenuti da un gruppo di società facenti capo a due fratelli”.

Si ipotizza che “le utilità siano state finanziate dagli imprenditori con “fondi neri” creati attraverso false fatturazioni infra gruppo e guadagni fittizi realizzati. Oltre alle misure cautelari personali, l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro di disponibilità finanziarie e beni del preventivo dipendente della Rai per 120mila euro”.

Ferma restando, in attesa del giudizio definitivo, la presunzione di innocenza dei tre indagati, la Rai ha offerto piena collaborazione con le autorità per ogni esigenza investigativa. Viale Mazzini ha infatti fatto sapere che “la Rai segue con attenzione gli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria su affidamento di appalti per servizi che vede coinvolto un proprio dipendente nei cui confronti ha avviato un procedimento disciplinare”.

Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza, interpellato da VigilanzaTv ha commentato: “In Rai qualcuno dovrebbe anche verificare chi fossero i direttori di riferimento, ovvero sia il direttore della produzione sia il direttore della sede di Milano e del personale all’epoca dei fatti. In questi casi ci si aspetta la massima trasparenza e in questa storia il Servizio Pubblico dev’essere di esempio”.

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