Rai, doppio incarico di Fuortes e tagli ai Tg nel mirino di USIGRai

Carlo Fuortes Roberto Gualtieri Teatro dell'Opera di Roma doppio incarico Ad Rai
L’Ad Rai Carlo Fuortes e il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri

di Marco Zonetti

La notizia del taglio dell’edizione notturna dei Tg regionali, confermata dall’Ad Rai Carlo Fuortes nell’ultima audizione in Commissione di Vigilanza, ha scatenato l’ira di tutte le sigle sindacali, e in particolare dell’USIGRai.

“Apprendiamo dall’audizione dall’Amministratore Delegato in Commissione di Vigilanza la decisione di cancellare la terza edizione dei tg Regionali senza alcun confronto sindacale e violando le più elementari regole contrattuali” fa sapere l’associazione che rappresenta i giornalisti Rai. “Sorprende inoltre la dichiarazione dell’AD secondo cui la decisione sui palinsesti sarebbe passata in Cda attraverso una ”presa visione all’unanimità”, espressione di nuovo conio per dire che la scelta è stata assunta in autonomia e solo comunicata ai Consiglieri“.

Lo stesso Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà ha del resto categoricamente smentito le parole dell’Ad Fuortes, consigliandogli “di usare la parola ‘unanimità’ con molta più attenzione”, comunicando di aver contestato la decisione sulle edizioni serali dei Tg regionali e rivelando di aver scritto una lettera formale con sue “forti perplessità e contrarietà specie senza un adeguato confronto con le organizzazioni sindacali”.

L’USIGRai contesta dal canto suo anche la ragione addotta da Fuortes per il taglio dell’edizione notturna dei Tg regionali, ovvero gli ascolti deludenti. “L’amministratore delegato che il giorno prima aveva dichiarato di non volere inseguire lo share oggi giustifica il taglio della terza edizione proprio con i dati di ascolto che per di più non rispondono al vero” tuona l’associazione sindacale, precisando che: “I dati audirai del 2021 dicono con estrema chiarezza che la terza edizione non perde ascolti. Anzi, le edizioni della Tgr fanno da traino alla programmazione di Raitre, segno del grande interesse ai contenuti dell’informazione regionale. Si tratta dunque di un taglio che mortifica il ruolo e la funzione dell’informazione Rai”.

L’USIGRai denuncia dunque “con forza il metodo adottato da questo vertice aziendale che ritiene ‘doveroso’ incontrare i partiti per decidere le nomine dei direttori dei telegiornali ma non altrettanto doveroso il confronto con i rappresentanti dei lavoratori della Rai. L’Ad non spieghi a noi l’importanza dell’impegno cui tutti siamo chiamati come dipendenti del servizio pubblico. Noi giornalisti siamo da sempre impegnati in via esclusiva nella valorizzazione dell’informazione della Rai“.

Poi l’affondo finale su una questione che VigilanzaTv ha sottolineato anzitempo fin dall’agosto 2021, subito dopo l’insediamento di Carlo Fuortes a Viale Mazzini, ovvero il suo duplice incarico di vertice Rai e di Sovrintendente del Teatro dell’Opera, carica quest’ultima che a tutt’oggi egli ricopre malgrado abbia dichiarato di aver rimesso il mandato da mesi. Il sindacato dei giornalisti Rai prende dunque spunto dalla nuova direttiva che limita la partecipazione dei dipendenti Rai a convegni, presentazioni di libri e qualunque altra attività esterna a un massimo di dieci l’anno e comunque non più di due al mese. Una limitazione della libertà reputata “inaccettabile” dall’USIGRai, che rincara: “Sulla circolare degli impegni esterni è Carlo Fuortes che dovrebbe spiegare perché ha accettato di fare l’amministratore delegato della Rai se sapeva di non poter lasciare gli incarichi di amministratore Unico e sovrintendente del teatro dell’Opera di Roma“.

Già, a conferma di ciò che sottolineavamo qualche giorno fa evidenziando le critiche sollevate dall’associazione IndigneRai, la luna di miele tra Fuortes e la Rai è decisamente finita ancor prima d’iniziare.

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