Rai, Fuortes in bilico. Anzaldi chiede convocazione dei 3 Consiglieri contrari

Ad Rai Carlo Fuortes
L’Amministratore Delegato Rai Carlo Fuortes

di Marco Zonetti 🖋️

Che l’Ad Rai Carlo Fuortes si sia fatto una nutrita serie di potentissimi nemici nei pochi mesi della sua gestione della Tv pubblica l’avevamo già fatto notare diverso tempo fa. Con il discusso taglio alla terza edizione dei Tgr egli è riuscito per esempio a far coalizzare contro di lui tutti i Presidenti di Regione e l’influente USIGRai, sindacato dei giornalisti del Servizio Pubblico, nonché la federazione della Stampa Romana e la FNSI. Il cui Presidente Giuseppe Giulietti, come fa notare Andrea Biondi sul Sole 24 Ore, ha dichiarato che «l’Ad Rai è riuscito nell’impresa rara di metterci tutti insieme, perché quello che sta accadendo è una ferita grave e profonda».

Per giunta, la non esattamente eccelsa comunicazione di Fuortes – malgrado la panoplia di comunicatori reclutati a nostre spese – gli ha alienato le simpatie del cosiddetto “sistema Rai” interno all’azienda, quello che, per intenderci, decretò il fallimento del piano di Luigi Gubitosi sulle Newsroom e la successiva caduta di Carlo Verdelli. Un sistema formidabile che ha fatto nel corso degli anni vittime illustri e che sta muovendo una guerra neanche tanto occulta all’attuale Ad.

Laddove infatti il suo predecessore Fabrizio Salini era dotato di una spiccata simpatia che evitava di attirargli troppe idiosincrasie personali in azienda e fuori, Fuortes governa la Rai con una sorta di sprezzo aristocratico che non lo aiuta a guadagnarsi i più benevoli auspici. Semmai il contrario.

La recente votazione del Budget 2022 che lo ha visto “sfiduciato” da ben tre Consiglieri fra i sette che compongono il CdA Rai (e di quali due sono lui stesso e la Presidente) getta poi una luce infausta sul suo futuro al timone della Tv di Stato. Il voto contrario dei Consiglieri Francesca Bria (Pd), Alessandro Di Majo (M5s) e Riccardo Laganà (Dipendenti) è anche – come ha fatto notare il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) – la prova lampante che l’asse dem-pentastellato, ovvero il fulcro della maggioranza del Governo Draghi del quale Fuortes è diretta emanazione, ha voltato le spalle all’Amministratore Delegato Rai. Sostenuto invece da un’altra alleanza, nonché la fetta minoritaria dell’Esecutivo: quella tra Forza Italia (incarnata dalla Consigliera Simona Agnes) e Lega (rappresentata dal Consigliere Igor De Biasio), i quali hanno invece approvato il Budget 2022, salvando di fatto la Rai di Draghi.

Se tuttavia l’Onorevole Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, componente della Commissione di Vigilanza, ha chiesto a quest’ultima d’indagare sul voto contrario a Fuortes da parte dei tre Consiglieri (Salini fu sollecitato a dare le dimissioni quando a votargli contro in CdA erano stati soltanto in due, lo stesso Laganà e l’ex Consigliera in quota Pd Rita Borioni), il Segretario Anzaldi si è spinto oltre avanzando il sospetto di un attacco sotterraneo a Draghi, e invitando il Presidente della Commissione, Alberto Barachini, a convocare al più presto in Vigilanza la Bria, Di Majo e Laganà.

“Ho chiesto al presidente Barachini di valutare la convocazione in Vigilanza dei tre consiglieri di amministrazione della Rai che ieri hanno votato contro il budget 2022” ha dichiarato all’Adnkronos l’On. Anzaldi. “Un simile atto, con le cifre diffuse dalla stampa che indicano un risparmio di 57 milioni di euro, va spiegato. Un risparmio così consistente, infatti, non può derivare dal taglio della terza edizione dei tg regionali e dei tg sport. Di qui la mia richiesta di voler comprendere meglio“.

E qualche chiarimento sulla situazione potrebbe già arrivare la prossima settimana durante l’audizione di Fuortes e dell’evanescente Presidente Soldi in Commissione di Vigilanza, mentre la spaccatura tra Centrodestra e Centrosinistra nel CdA Rai va a insinuarsi subdola nella corsa politico-istituzionale per conquistare il Quirinale.

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