Rai, furti di opere d’arte. Lega: “Chi è il basista interno che ha agevolato le sparizioni?”

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In Commissione di Vigilanza Rai è stato audito Nicola Sinisi, Direttore Canone e Beni Artistici della Tv di Stato, che ha raccontato quanto è già stato sviscerato dall’inchiesta di Pinuccio di Striscia la Notizia e dai vari organi di stampa, ovvero i furti di opere d’arte in dotazione alle sedi della televisione pubblica. Dipinti, sculture, arredi pregiati svaniti nel nulla, e in alcuni casi come quello della scrivania di Gio Ponti scomparsa dalla sede di Corso Sempione a Milano, e ricomparsa all’asta di Christie’s a Londra (battuta per circa 70mila euro).

Il Dottor Sinisi, oltre ad aver parlato di “ignoranza” da parte di molti dipendenti Rai riguardo al valore del patrimonio artistico dell’azienda, ha anche ipotizzato la presenza di un “basista” interno che potrebbe aver agevolato i furti (non esattamente di francobolli, bensì di oggetti assai voluminosi che necessitavano di una certa organizzazione).

Sulla questione del basista, sono intervenuti il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio, Deputato della Lega, e il suo collega Giorgio Maria Bergesio, Senatore del Carroccio, che hanno dichiarato: “Sentire dal direttore dei beni artistici Rai che esiste un basista che ha agevolato i furti di opere d’arte in azienda è gravissimo. La Lega presenterà con urgenza una interrogazione e valuterà un esposto in Procura. Altrettanto grave sostenere che i furti siano avvenuti anche per l’ignoranza sul valore dei beni che aleggiava in Rai”.

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