di Marco Zonetti 🖋️
Non cessa d’infuriare la polemica relativa alla famiglia arcobaleno inserita nel noto cartone animato britannico Peppa Pig, polemica sollevata da Federico Mollicone esponente della Commissione di Vigilanza Rai e Capogruppo in Commissione Cultura di Fratelli d’Italia. L’On. Mollicone ha infatti invitato la Rai, che trasmette Peppa Pig su Rai Yoyo e RaiPlay, a non mandare in onda la puntata che racconta delle due mamme lesbiche del personaggio Penny Polar Bear, introdotte a seguito di una petizione che chiedeva a gran voce l’inclusione di personaggi LGBTQ+ nella serie per scongiurare nel Regno Unito eventuali atti di bullismo contro bambini figli di coppie arcobaleno.
La vicenda è stata successivamente rilanciata anche all’estero. Il quotidiano The Guardian, per esempio, riporta fedelmente il dipanarsi della diatriba istituzionale suscitata dalle dichiarazioni dell’esponente di Fratelli d’Italia relative al rischio di “indottrinamento gender” da parte della Tv pubblica ai danni dei bambini italiani. Dichiarazioni sostenute dai suoi colleghi di partito, la Senatrice Isabella Rauti e il Vicepresidente della Camera dei Deputati Fabio Rampelli, che hanno cercato di replicare agli sfottò piovuti sul partito di Giorgia Meloni, accusato di scagliarsi contro un cartone animato, in primis dal segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e dal Deputato dem Alessandro Zan. Ma anche di controbattere alle dure reazioni nei confronti della “censura preventiva da parte dei patrioti italiani”.
Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai si è domandato dal canto suo se Giorgia Meloni perderà punti nei sondaggi per questa vicenda.
Fratelli d’Italia ha invece incassato il sostegno dell’alleato Silvio Berlusconi, Presidente di Forza Italia, che ai microfoni di Rtl ha dichiarato: “Trovo piuttosto triste ed anche preoccupante che si usi un cartone animato dedicato ai più piccoli per veicolare una visione ideologica della famiglia e della sessualità. Una cosa è rispettare tutti gli stili di vita e gli orientamenti affettivi, che in uno stato liberale devono godere di pari diritti e di pari dignità. Un altro conto è proporre ai bambini modelli volti a condizionarli”.
E ancora: “Noi difenderemo sempre il modello della famiglia naturale, che significa una famiglia composta da un uomo e una donna che crescono dei figli. Il PD con la legge Zan – una legge liberticida che noi abbiamo combattuto e bloccato in Parlamento – ha addirittura tentato di vietare l’espressione di opinioni come questa. Il caso del cartone animato di Peppa Pig, trasmesso dal servizio pubblico, si inserisce in questo clima culturale sbagliato”.
La diatriba è scoppiata a pochi giorni dalle elezioni del 25 settembre che vedono Fratelli d’Italia favorito per la vittoria con la sua leader tesa a ridorare il suo blasone internazionale, e la Sinistra ha visto nella richiesta di stralciare la puntata a tema LGBTQ+ del cartone animato – trasmesso da 18 anni e visto in 180 Paesi del mondo – il prodromo al clima censorio che potrebbe instaurarsi con la vittoria della Destra alle elezioni. Critiche sono arrivate anche da Carlo Calenda, leader del partito di centro Azione.
Ogni talk show italiano sta dedicando da giorni ampio spazio alla polemica dando spazio alle diverse opinioni al riguardo (per esempio, Otto e mezzo condotto da Lilli Gruber su La7 ha dedicato una puntata ad hoc dal titolo “Per chi vota Peppa Pig?”). Polemica che per l’appunto è dilagata anche nella patria di Peppa Pig attraverso il Guardian e in tutta Europa tramite Politico.Eu che ha dedicato a sua volta un articolo alla vicenda. Il caso Peppa Pig-Fratelli d’Italia è quindi approdato su testate francesi, tedesche, spagnole e così via.