Rai, il Cons. Laganà non vota le nomine. “Scelte di Fuortes non trasparenti”

Nomine Rai Riccardo Laganà
Il Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà

di Marco Zonetti

Chi avesse analizzato la composizione dei voti del CdA Rai sulle nomine proposte dall’Ad Carlo Fuortes, avrebbe visto che – malgrado i Consiglieri di Amministrazione siano sette, fra i quali lo stesso Fuortes e la Presidente Marinella Soldi – per ogni nome proposto è mancato sempre un voto.

Ed è quello del Consigliere in quota Dipendenti Riccardo Laganà, che infatti ha scelto di non prendere parte alla votazione in segno di protesta. Egli illustra la sua drastica decisione a Veronica Marino dell’Adnkronos esordendo: “Ho scelto di non partecipare al voto di oggi perché l’Ad non ha chiarito in alcun modo il progetto e l’indirizzo dietro le nomine proposte.  Il Cda nei fatti è stato messo davanti a un prendere o lasciare, che ho ritenuto di non accettare a difesa del potere di indirizzo e controllo che la legge affida a noi Consiglieri. Quindi esprimo rammarico, disappunto ed estrema delusione per come sono state gestite le nomine delle testate e dei due generi”.

E Laganà precisa: “Pessimo segnale che ha gettato nello sconforto tante colleghe colleghi, senza dimenticare la rappresentazione che è stata data della Rai vittima di una legge scritta male e interpretata peggio. Proprio a quella legge l’Ad oggi si è appellato per difendere le sue scelte mettendo da parte il consiglio di amministrazione che ha invece poteri di indirizzo e controllo. Quale progetto, quale indirizzo c’è dietro lo schema della proposta arrivata oggi durante il Cda partenopeo? Non li ho compresi come però non sembrano averli compresi tanti altri“.

“Se gli indirizzi certamente non sono arrivati da tutto il consiglio in protesta” continua il Consigliere in quota Dipendenti, “allora forse è vero che sono venuti da fuori. Il metodo di scelta delle persone a ruoli apicali deve essere improntata secondo criteri di trasparenza, merito e tracciabilità. Oggi trasparenza e tracciabilità del metodo non erano presenti. Per fortuna che, alla fine di tutto, ho potuto parlare con tanti colleghi del Cptv di Napoli, tante grandi professionalità che con fatica, competenza ed estrema dedizione producono prodotti di qualità e di servizio pubblico. Hanno chiesto schiena dritta e indipendenza, glielo dobbiamo. Anche per questo non ho partecipato al voto odierno. Vorrei provare a fare il consigliere di amministrazione e non il notaio“.