Rai, il Consigliere Laganà sostiene Sabrina Giannini e loda il suo programma d’inchiesta

Sabrina Giannini conduce Indovina chi viene a cena su Rai3
Sabrina Giannini conduce Indovina chi viene a cena su Rai3

di Marco Zonetti

Sabrina Giannini, storica giornalista d’inchiesta divenuta nota al pubblico italiano per i suoi servizi a Report su Rai3, è da qualche anno al timone del programma Indovina chi viene a cena che, in onda sulla Terza Rete, si occupa principalmente dell’impatto dei consumi alimentari e di luci e ombre della produzione industriale di cibo, toccando una gran varietà di argomenti relativi altresì all’impatto sull’ecosistema provocato dallo sfruttamento delle terre, delle acque e della caccia.

Nato nell’ottobre 2016 come spin-off di Report, Indovina chi viene a cena ha poi, visto il riscontro di pubblico e di critica, preso l’abbrivio come programma a sé stante, purtroppo non aiutato dal continuo cambio di palinsesto – come accade spesso per le trasmissioni d’inchiesta a vantaggio di frivoli programmi non proprio di servizio pubblico (per usare un eufemismo) ma paradossalmente più tutelati.

A tal proposito, Sabrina Giannini ha pubblicato un lungo “sfogo” su Facebook, che riportiamo qui di seguito: “Ora che mi sono ripresa dalla stanchezza dopo 6 mesi di lavoro senza sosta, ringrazio tutti voi per avere seguito il mio programma, e devo dire che nonostante la collocazione sacrificata del sabato sera abbiamo sempre gli occhi addosso e sollevato molti polveroni. Bene. Si temono i giornalisti credibili o quelli che “minacciano” il sistema cambiando i cittadini, il loro punto di vista, i loro consumi. La loro consapevolezza“.

E la giornalista prosegue: “Sappiamo bene tutti che il lunedì in prima serata farei il doppio se non il triplo di spettatori (e così è stato dimostrato, ma ad essere spostata la domenica in access time e il sabato sono stata io). Questa è la responsabilità dei vari direttori precedenti, preferendo un dominio “maschile” della giornata ideale dell’inchiesta, il lunedì appunto“.

A questo punto, chiama in causa l’Amministratore Delegato della Rai Carlo Fuortes: “D’altro canto è la verità e io mi posso guardare allo specchio perché credo nella verità come valore e dovere, senza deroghe per carriera o potere. Ora ho un nuovo direttore e vedremo cosa accadrà, confido, lui dice che ci tiene, e vi assicuro che la politica conta ben poco. Sono ben altre le logiche. Certo l’amministratore delegato Fuortes non mi ha mai voluto incontrare. Non ha tempo per me. Forse anche lui (come qualcun altro, ha poca memoria per la mia storia e le mie inchieste che hanno di certo creato una cultura dell’inchiesta in Rai che prima non esisteva e che i freelance come me – e pochi altri- hanno consolidato anche senza avere certezze e tutela legale per 13 anni). L’AD forse non ha compreso che la crisi climatica è sulla bocca di tutti come la parola “sostenibile” anche in Rai ma esiste un solo programma di inchiesta che tratta esclusivamente i temi sull’ambiente ed è il mio“.

E ancora: “Ora terminate queste 4 lunghe puntate, posso dire che per me è stato come scalare 4 montagne, sacrificandomi senza perdere un giorno. 4 puntate dove abbiamo denunciato reati contro l’ambiente, mostrato i sistemi di potere e chi gestisce pensando al proprio profitto le risorse le pianeta. 4 puntate complesse, ben girate e montate dai miei collaboratori. Ringrazio tutti loro, Igor Francescato che mi è stato al fianco per il montaggio e Gisella Bianchi per le riprese. Anche l’inviata Nuria Biuzzi e la redazione”.

Sabrina Giannini, avviandosi alla conclusione, racconta anche il lato più oscuro del giornalismo d’inchiesta, ovvero quello relativo ai tentativi di ostruzionismo e d’insabbiamento delle indagini scomode: ” Ovviamente sono fioccate le proteste, diffide, intimidazioni tramite avvocati, denunce annunciate (ass caccia) da parte di quel Sistema che vuole il coro unanime. Quei sistemi. Guai una voce dissonante, guai mostrare le alternative. Noi abbiamo deciso proprio di mostrare come combattere il Sistema appunto con le alternative. Ed è quello che temono. E poi voi, con migliaia di messaggi che ci ringraziano e che scrivono ‘lei vale il canone’“.

Il j’accuse di Sabrina Giannini ha trovato l’immediato avallo di Riccardo Laganà, Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti, che – animalista e ambientalista della prima ora – su Facebook ha condiviso e sottoscritto “le amare parole” della giornalista. Laganà reputa: “inconcepibile e davvero irrispettoso che un Amministratore Delegato della RAI non trovi tempo per ascoltare una storica giornalista di inchiesta come Sabrina Giannini che con coraggio e grande professionalità ha saputo dare una impronta etica ed ecologica al servizio pubblico. Le email nelle quali si chiedeva gentilmente un colloquio le ho viste, nemmeno una risposta“.

E ancora: “Indovina chi viene a cena riscuote un successo trasversale, ha il dono innato di rendere consapevole il cittadino rispetto alla follia distruttiva dei sedicenti sapiens. Interprete perfetto della mission di servizio pubblico. Indovina chi viene a cena è realizzato da grandi professionisti anche interni, da collaboratori molto bravi che però hanno bisogno di certezze“.

Certezze, illustra il Consigliere Laganà, “che non vengono fornite come invece accade per altri programmi, magari in appalto parziale/totale, dominatori da anni dei palinsesti. Indovina chi viene a cena è un programma scomodo, scomodissimo, inviso agli inserzionisti che macellano animali per fare profitto come a tanti altri. Per questo sembra essere quasi un pesante onere mandarlo in onda regolarmente“.

Laganà continua: “Ha ragione dunque Sabrina Giannini ad essere demoralizzata e ha tutto il mio personale sostegno, il pubblico va fidelizzato e cercato, ma come è possibile farlo se programmi di servizio pubblico vengono marginalizzati negli avanzi di palinsesto? La riforma per generi doveva servire anche ad ottimizzare e rendere efficace tutto questo. E’ evidente che le logiche sono quelle del vecchio sistema per reti, forse pure peggio. Di questo e molto altro l’AD dovrebbe parlare con la conduttrice, ma non è concesso purtroppo”.

Concludendo, il Consigliere di Amministrazione Rai ringrazia direttamente Sabrina Giannini “per il lavoro svolto nonostante le difficoltà di cui costantemente” lo ha “messo a parte”, e le rivolge “un coro unanime di grazie, non solo dalla comunità animalista/ambientalista” di cui egli si onora di far parte, “ma anche da tantissimi utenti che attraverso le tue inchieste si stanno interrogando sull’eticità di un modello consumistico che ci sta portando verso l’auto distruzione attraverso la reiterata violenza e sfruttamento nei confronti dei più deboli“.

In tutto questo, risalta il silenzio del nuovo Direttore Rai per la Sostenibilità Roberto Natale, già portavoce della Presidente della Camera Laura Boldrini. Qual è il suo parere sulle istanze di Sabrina Giannini, sostenute dal Consigliere Laganà? Per ora, Natale non si è ancora espresso.

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