di Marco Zonetti
Martedì scorso, il nuovo programma di approfondimento condotto da Nunzia De Girolamo Avanti Popolo, ha posticipato il debutto e non è andato in onda per evitare la concorrenza agguerritissima della Champions League, unita a tutti gli altri programmi “rivali” già in onda, quali Belve, Iene, diMartedì ed E’ sempre Cartabianca. Occorre ricordare che il martedì sera di Rai3 è già reduce dal fiasco di Filorosso con Manuela Moreno, cancellato anticipatamente dai palinsesti per risultati deludenti.
Ma il rinvio di Avanti Popolo non può durare per sempre, e il costosissimo programma prodotto da Fremantle (200mila euro a puntata contro gli 80mila che costava il suo predecessore Cartabianca) dovrà necessariamente esordire martedì prossimo, 10 ottobre.
Marco Travaglio nel suo editoriale di oggi, 7 ottobre 2023, sul Fatto Quotidiano, commenta un articolo del giornalista Gianluca Roselli, secondo il quale è del tutto possibile che, al fine di creare interesse e curiosità e soprattutto scongiurare le voci di flop annunciato, De Girolamo potrebbe ospitare in studio il marito Francesco Boccia, esponente di spicco del Pd, numero due di Elly Schlein, e colui che si occupa personalmente di Rai nel partito. La voce esilarante, ma anche inquietante per mille motivi, non è stata smentita.
Ricordiamo che il programma Avanti Popolo era già finito nel mirino del compianto Riccardo Laganà, consigliere di amministrazione Rai scomparso il 10 agosto scorso, in quanto ennesimo appalto affidato a una società esterna, la Fremantle per l’appunto, già reduce dal flop dell’altrettanto costoso Che c’è di nuovo con Ilaria D’Amico, chiuso anzitempo dopo ascolti esangui.
A proposito dell’ospitata di cui sopra, Marco Travaglio sentenzia: “Pare anche che i due, anziché risolvere gli eventuali problemi coniugali nel tinello di casa, litigheranno in studio per far parlare del programma (sennò, stretto fra Iene, Belve, Floris e Berlinguer, rischia di non filarselo nessuno). Noi non vogliamo credere che il numero due di Elly Schlein intenda davvero farsi intervistare da sua moglie, ma il suo silenzio col nostro cronista parla da sé. Forse non ha capito che, se litiga in diretta con Nunzia, fa ridere i polli esattamente come se ci fa pappa e ciccia: nel primo caso tutti penseranno a una sceneggiata, nel secondo invece pure. A proposito: con che faccia il Pd denuncerà il conflitto d’interessi di Giambruno con la fidanzata premier?“. Parole che non fanno una piega, e che ci auguriamo vengano prese in considerazione convincendo chi di dovere a evitare una triste parodia di Casa Vianello in salsa politico-istituzionale.
La Rai meloniana già costellata di programmi più o meno arrancanti, quali Il mercante in fiera di Pino Insegno, La volta buona, Agorà e così via, non ne ha certo bisogno. E neanche il contribuente.