Rai, il Tgr Trentino e la conferenza no vax. Ecco perché è giudicata un falso

Pathologie Konferenz Rai Tgr Bolzano No Vax
Un momento della “Pathologie Konferenz”

Articolo e traduzioni dal tedesco di Marco Zonetti

Il servizio del Tgr Trentino Alto Adige dedicato alla “conferenza no vax” tenutasi nella sala di rappresentanza del Consiglio Provinciale di Bolzano è stato denunciato dal Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), che ha chiamato in causa l’Ad Rai Carlo Fuortes, chiedendone l’intervento immediato. Quindi ha preso una rigorosa posizione anche il Pd attraverso i suoi commissari in Vigilanza Valeria Fedeli, Capogruppo, con Michele Bordo, Flavia Nardelli, Andrea Romano, Francesco Verducci, che hanno tirato in ballo il Direttore della Tgr Alessandro Casarin (in quota Lega), i vertici Rai e l’AgCom, annunciando un’interrogazione.

Casarin e il notiziario sono stati invece difesi a spada tratta dal Deputato del Carroccio nonché Segretario della Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio che ha parlato di “vergognoso e immotivato attacco” e di “misero tentativo di mascherare la brama di poltrone” da parte del Pd, i cui esponenti “non contenti di aver messo le mani sui vertici Rai e sull’ultimo valzer di dirigenti, sono già al lavoro per lottizzare l’informazione pubblica”. Riguardo a quanto mandato in onda dal Tgr Trentino Alto Adige, l’On. Capitanio difende inoltre la “professionalità dei giornalisti che hanno fornito un’informazione completa e assolutamente vicina al rigore scientifico“.

Il servizio che ha destato tanto scalpore dava spazio per l’appunto alla conferenza tenutasi nella sala di rappresentanza del Consiglio Comunale di Bolzano, conferenza nella quale Josef Unterholzner, meccanico e imprenditore capo del gruppo politico Enzian (e già in forza al movimento Team K fondato dall’ex grillino Paul Köllensperger), affiancato da Heike Müller, ex aiuto primario ed ex first lady altoatesina, ha rilanciato i risultati di uno studio coordinato in Germania da un ingegnere elettronico, Werner Bergholz, e due patologi, Arne Burkhardt e Walter Lang. Tale studio è stato presentato in una sedicente Pathologie Konferenz, che in Germania è stata giudicata un falso – come vedremo – da vari accreditati siti di debunking, specializzati nella confutazione delle fake news, e dalla quale la stessa Società di Patologia Tedesca ha preso pubblicamente le distanze.

Dopo che il Segretario Anzaldi aveva pubblicato sui suoi profili social il video integrale (visibile qui sotto) del servizio del Tgr Trentino Alto Adige, stigmatizzando lo spazio offerto ai no vax in un notiziario del servizio pubblico e chiedendo l’intervento dell’Ad Rai, in rete è comparsa una versione tagliata del servizio dalla quale era stata stralciata l’ultima, brevissima, parte nella quale il Tgr accennava al fatto che i dati forniti nella conferenza tenutasi a Bolzano, e riferiti allo studio tedesco di cui sopra, erano stati confutati in Germania.

Come ricordato dall’On. Capitanio, il Tgr Trentino Alto Adige ha quindi pubblicato una smentita del video tagliato, ma non ha chiamato in causa né il Segretario della Vigilanza Rai Anzaldi né la senatrice Fedeli e i commissari dem che gli contestavano invece il video integrale andato in onda durante il notiziario, e che offriva per l’appunto ampia risonanza senza contraddittorio alle dichiarazioni contro la vaccinazione, con solo un brevissimo accenno in finale di servizio alle smentite piovute in Germania sui dati forniti.

Come fa notare lo stesso Michele Anzaldi, che a VigilanzaTv dichiara: “Il Cdr dice: ‘anche il titolo scelto per la pubblicazione sul sito web (“Presentazione no vax nel palazzo del consiglio provinciale”) voleva mettere in rilievo proprio la contraddizione del diffondere fake news da una sede istituzionale. Peccato che nel servizio andato in onda e nella presentazione da studio non abbiano mai usato l’espressione “no vax”, ma lo abbiano indicato solo nel sito. E a proposito del fatto che dicono di aver messo in risalto che si trattava di un fake, lo hanno detto in 10 secondi su un servizio di 90 secondi tutto dedicato alle teorie di questo fantomatico studio, trattato con il massimo della serietà. Basta rivedere il video”.

Ed ecco su quali basi si fondano le smentite del “fantomatico studio”. In primis, come segnala il sito Der Volksverpetzer (*) in un articolo dal titolo Pathologie Konferenz Ist Fake (“La Conferenza di Patologia è un falso”) non esiste un “Istituto Patologico di Reutlingen” dal quale si dice fosse trasmessa in streaming la conferenza. Lo conferma una semplice ricerca su google: alla voce “Pathologische Institut Reutlingen” compaiono infatti solo gli articoli che hanno citato la conferenza e lo studio in questione, ma soprattutto le tante smentite dei siti di debunking che confutano la veridicità dei dati diffusi durante la conferenza e quindi l’esistenza dell’istituto stesso, che viene definito per l’appunto Fictiv, ovvero “fittizio”, “immaginario”, “inventato”.

Coloro i quali hanno raccolto i dati mostrati nella conferenza, poi, non sono immunologi né epidemiologi né virologi, bensì patologi e specialisti forensi in pensione e un ingegnere elettronico. La conferenza non ha inoltre prodotto alcuna documentazione, tantomeno ulteriori studi o protocolli com’è consuetudine per la ricerca scientifica seria. A quanto pare, i “patologi” non hanno nemmeno effettuato personalmente le autopsie. Si sono limitati a dare un’occhiata ai file e ai campioni di tessuto rilevati nelle autopsie di altri istituti per poi affermare semplicemente trattarsi di morti per vaccino, senza fornire alcuna prova in merito.

Esaminando poi i dati mostrati nella conferenza, le morti presuntamente sopraggiunte “dopo la vaccinazione” sono in realtà avvenute perlopiù diverse settimane o addirittura diversi mesi, addirittura sei, dopo l’inoculazione del vaccino (mentre per esempio la speaker del Tgr Trentino parla di “persone che poco prima di morire erano state vaccinate”). I relatori della Pathologie Konferenz riferiscono di decessi avvenuti “probabilmente” a causa della vaccinazione ma non chiariscono come siano in grado di stabilire un nesso di causalità fra i due elementi, e anche in questo caso non forniscono alcuna evidenza a sostegno di quella che è una loro semplice ipotesi. Per giunta, i relatori hanno anche ammesso pubblicamente di non avere prove a supporto di quanto affermano, per trovare le quali auspicano indagini ulteriori, che però non sono state mai effettuate.

Non è inoltre soltanto Der Volksverpetzer a smentire la veridicità di quanto propugnato dalla “Conferenza di Patologia”. Anche un altro autorevole sito tedesco di debunking, ovvero Correctiv.org, newsroom di giornalismo investigativo online, accusa in una sua disamina i relatori della “Conferenza di Patologia” di diffondere affermazioni infondate su vaccinazioni e decessi per Covid-19. E precisa: “In un video, due patologi in pensione partono da un’analisi di dieci autopsie per mostrare che le persone esaminate sono morte a causa di vaccini contro il Covid-19 contenenti componenti metalliche non dichiarate. Dichiarazioni dalle quali la Deutsche Gesellschaft für Pathologie (Società Tedesca di Patologia) ha preso le distanze in quanto scientificamente infondate“.

Correctiv.org aggiunge senza mezzi termini che i dati forniti dalla “conferenza” sono stati interpretati in modo errato e che i metodi d’indagine non sono chiari, senza inoltre produrre prove di contaminazione dei vaccini Covid-19 utilizzati in Germania con sostanze metalliche.

Per concludere, il video della “Conferenza di Patologia” caricato su YouTube è stato rimosso per violazione delle norme della Community.

YouTube Pathologie Konferenz

(*) Nel marzo 2020, Der Volksverpetzer – letteralmente “lo spifferatore del popolo” – ha vinto il premio Golden Blogger con la motivazione che “Il team che vi lavora fa ciò che purtroppo è divenuto sempre più importante, ovvero controllare la veridicità dei fatti”. Nel luglio del 2020, è stato invece insignito dell’Augsburg Media Prize nella categoria “coraggio” poiché “quotidianamente impegnato nell’impresa titanica di contribuire a una più equilibrata formazione delle opinioni e a sfatare teorie del complotto, fake news e miti populisti”.

 

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